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Palladino alza i toni e ci mette la faccia: sa che il tempo è tiranno e va all-in

Palladino
L'atmosfera che abbiamo respirato nella conferenza stampa più delicata della stagione corrente
Filippo Caroli Redattore 

Raffaele Palladino, intanto, ci ha messo la faccia. E in un calcio fatto di reticenze, di non detti e di interviste confezionate dagli uffici stampa è qualcosa di non banale. Ed era chiaro che in un momento estremamente delicato, l'attenzione e le domande dei colleghi fossero proiettate più sullo stesso Palladino, al centro di mille voci, piuttosto che sulla partita (importantissima) di venerdì.

E i toni sono stati molto diversi rispetto agli ultimi appuntamenti all'interno del media center del Viola Park. Quello che si è presentato di fronte ai giornalisti è stato un Palladino messo all'angolo dalla crisi di gioco e dei risultati, e da una piazza che in questo momento chiede a gran voce un segnale. E dall'angolo il tecnico è passato al contrattacco. Lo ha fatto difendendo il suo lavoro ("A me sembra che questa negatività sia esagerata, negli ultimi 5 anni la Fiorentina non è mai stata sesta in classifica a questo punto del campionato") e chiedendo tempo ("Non è che metti dentro chi arriva e subito tutto funziona") che però non ha.


Il tecnico evidentemente non ha gradito l'ondata di critiche ricevute in una stagione che, al momento e tutto sommato, vede ancora una Fiorentina al sesto posto in classifica. Una posizione che lo stesso Palladino ha voluto rivendicare aprendo anche a paragoni con il passato ("L'anno scorso la squadra era in difficoltà di classifica eppure ora che siamo sesti c'è negatività"). Il tempo, nel calcio, è un lusso che pochi possono permettersi. E Palladino lo sa bene. Dalla sala stampa del Viola Park è passato al contrattacco, adesso però dovrò farlo anche sul campo. E col Lecce si gioca un all-in.