Cosa succede quando uno dei migliori talenti europei della sua generazione trascorre più tempo a guardare che a giocare? È la domanda che oggi aleggia sul futuro proprio del classe 2006, gioiello del vivaio della Fiorentina, indicato recentemente da The Guardian come uno dei migliori nati nel 2006 al mondo. Vent’anni ancora da compiere, un contratto fino al 2029, un potenziale (per molti) da stropicciarsi gli occhi. Ma anche un paradosso difficile da ignorare: tre presenze complessive tra Serie A e Conference League, zero minuti in Coppa Italia e zero minuti (per un quasi ventenne) con la Nazionale Under 21.
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