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Le colpe di Pioli e una storia che si ripete: “uomini forti…”

Simone Bargellini Vice direttore 
Le responsabilità di Pioli sono evidenti, ma i problemi della Fiorentina nascono da lontano. Il ruolo dei dirigenti e il confronto con le piazze vincenti

Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli. Non c'è altra strada

Provando ad interrogarmi sulla Fiorentina di oggi, e di ieri, mi è tornata in mente la frase di Luciano Spalletti. L'allenatore di Certaldo la pronunciò quando il suo Napoli veleggiava verso uno storico scudetto, dunque lui era senza dubbio tra gli uomini forti. Poi però il tecnico in Nazionale non ha avuto un destino forte, eppure l'uomo era lo stesso. Razza strana, quella degli allenatori. Sono pochissimi, anche tra i più grandi di sempre, che hanno sempre fatto centro, che non hanno mai fallito. Stefano Pioli è lo stesso che negli anni al Milan ha fatto letteralmente miracoli. E le spalle dovrebbe averle forti, dopo aver convissuto per tutta l'ultima stagione con le correnti tempestose del #PioliOut mentre conduceva la squadra al secondo posto, non al decimo.

Stefano Pioli è lo stesso allenatore, ha le stesse idee e gli stessi metodi, eppure la sua Fiorentina - fin qui - è un disastro. I risultati non ci sono, il gioco nemmeno, tutti i calciatori della rosa nessuno escluso stanno underperformando. E' evidente che ci siano delle responsabilità da parte del mister che non ha (ancora) trovato la sintonia con la squadra. E quando poi entri nel tunnel, diventa tutto più difficile. Pioli non è in discussione ad oggi  ma sarà lui il primo a pagare, se le cose non dovessero cambiare. E' una regola quasi ineluttabile del calcio: si cambia allenatore, sperando nella famosa "scossa". Cosa che a volte capita e, magari, porta benefici nel breve o medio termine. Il problema però è quando certe situazioni si ripropongono.

Nei 6 anni di gestione Commisso, la Fiorentina si è ritrovata spesso al punto di partenza, manco fosse il Gioco dell'Oca. Il colpevole finisce sempre per essere l'allenatore. E anche chi è riuscito a portare a casa risultati più o meno in linea al valore della rosa (Italiano e Palladino), si è trovato spesso a fronteggiare problemi. Dentro lo spogliatoio o con i tifosi. Facendo la fine del parafulmine. Ecco, non vorrei che sia il caso anche di Stefano Pioli, al netto - lo ripeto - delle sue evidenti colpe sul piano tecnico. Una società di uomini forti è quella che permette a tutti di rendere al massimo, dall'allenatore fino ai giocatori. Il budget e gli acquisti sul mercato sono un aspetto importante, ma non l'unico metro di giudizio per presidente e dirigenti. Sta a loro creare un ambiente forte, nel bene e nel male.

Ci avete fatto caso che in alcuni club le cose funzionano quasi sempre? Penso al Napoli, all'Inter: una stagione può andare storta - il calcio è anche imprevedibile - ma nel lungo periodo i risultati parlano chiari. Anche l'Atalanta sembra possa continuare nel suo percorso ad alti livelli pure senza Gasperini e con un sostituto (Juric) reduce da un'annata fallimentare. Perchè a Firenze questo non riesce? Uomini forti...