Quanti registi (o vertici bassi, per essere precisi) ha la Fiorentina? Uno, dato che Fagioli si è chiamato fuori dal ruolo alla fine dell'estate, per ammissione dell'ex tecnico Stefano Pioli. Hans Nicolussi Caviglia è l'unico giocatore nell'attuale rosa viola in grado di giocare al centro nella mediana a tre con funzioni di impostazione. Poi, certo, si può pensare a Mandragora da frangiflutti, come visto contro l'Inter, ma nell'ancora relativamente breve storia di Vanoli da allenatore nel mezzo c'è sempre stato qualcuno a cui affidare la palla per farla girare. Ricci al Torino, Tessmann (o Jajalo) al Venezia, Zobnin nello Spartak Mosca.

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La critica a Nicolussi apre il playbook di Vanoli: cosa va e cosa manca nel mezzo
Meno verticale, meno lontano
—In tanti, parlando di Nicolussi, ne elogiano la facilità di calcio lungo, la famosa "sventagliata", o anche solo la palla in verticale sfruttata da Kean in occasione del gol del vantaggio poi rimontato dalla Roma al Franchi qualche settimana fa. Chissà se Vanoli avrebbe avallato il suo arrivo, ci chiediamo. Perché da come ne ha parlato dopo la partita col Genoa, sembra che da lui voglia esattamente il contrario: "Abbiamo tanti problemi, prima dobbiamo tornare a fare le cose semplici, poi in futuro si può anche pensare di cambiare qualcosa. Oggi per dire abbiamo trovato poco Nicolussi, e quando lo abbiamo trovato lui non è stato bravo a trovare le mezz'ali libere". Tradotto: andava subito da Piccoli, non c'era una connessione ramificata tra la testa pensante (Nicolussi) e i polmoni (Sohm e Mandragora, nell'occasione). "Ha qualità, è intelligente, ma deve vedere meglio il gioco, prepararsi meglio", ha aggiunto poi il tecnico sempre parlando dell'aostano in conferenza stampa, quella in cui tra l'altro ha ammesso che a centrocampo manca qualcosa.
Cosa manca, quindi?
—Prima di tutto, un'alternativa credibile a Nicolussi che permetta di non cambiare modo di giocare: sia qualcuno che gli permetta di rifiatare, visto che ci sono comunque tre competizioni cui far fronte, sia un eventuale titolare nel caso in cui proprio l'ex Juve non fosse il giocatore adatto. Se mezzali devono essere, le alternative sono 3-5-2 e 4-3-1-2 (o 2-1), e dal vertice basso non si scappa. E' molto semplice, ma almeno per un paio di mesi non si dovrebbe derogare. Il dinamismo di Sohm sembra diventato indispensabile, come quello di Barella nell'Inter di cui è stato vice, come quello di Linetty prima e di Casadei poi nell'esperienza granata della scorsa stagione. Forse, allora, è sull'altra mezzala che potrebbe essere necessario intervenire: Vanoli ha già fatto capire di voler mettere seriamente alla prova Fagioli e togliere dalla naftalina Richardson per capire se e quanto possano essere utili nei prossimi tempi. I principi sono pochi e basilari: si corre tanto ma bene, si fa densità, la palla passa dal centro al centro-destra o centro-sinistra (i mezzi spazi) e così si cerca di liberare l'esterno per corsa oppure la punta per il filtrante. Sohm per Piccoli a Marassi è un primissimo assaggio...
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