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VIVA GLI SCARTI

La Fiorentina degli scarti che nessuno voleva. Adesso fanno addirittura invidia

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Si, prima erano degli scarti è vero. Adesso giocano e lo fanno anche bene. Fiorentina-Milan è stata la rivincita di chi quest'estate è stato messo ai margini dalle loro società
Giovanni Zecchi
Giovanni Zecchi Redattore 

"Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior." Cantava così Fabrizio De André, il cantautore degli ultimi, dei bisognosi, di coloro che venivano considerati scarti della società. Sì, scarti. Gli stessi scarti che, a detta di molti, la Fiorentina avrebbe acquistato in questa sessione di mercato. Per chi non dovesse ricordare, ecco un piccolo riepilogo:

MOISE KEAN: "18 milioni per la terza punta della Juventus?! Questo è il grande attaccante promesso da Pradè?!" Beh sì, è lui, e possiamo dire che il direttore sportivo della Fiorentina ci ha visto giusto. Visto il rendimento fino a oggi, i milioni spesi sembrano più che giustificati. L'anno scorso con la Juventus ha giocato solo 654 minuti, tra mille polemiche. Oggi domina in lungo e in largo, raccogliendo l'eredità perduta di Dusan Vlahovic. Lui, scarto dei bianconeri.


DAVID DE GEA: "Un portiere fermo da un anno, che azzardo! Chissà quanto tempo ci metterà per tornare in forma, a 34 anni poi." Prendete Fiorentina-Milan e riguardatela in loop, senza sosta. Lo spagnolo ha fatto ricredere mezza Inghilterra, e forse qualcuno a Manchester si sta mangiando le mani. De Gea si candida a essere il vero leader silenzioso di questa Fiorentina, che inizia, senza nulla togliere a Terracciano, a sentire la differenza di avere un portiere di alto livello. Lui, scarto dello United e rimasto senza squadra per un anno.

EDOARDO BOVE: "Se De Rossi non l'ha voluto tenere, un motivo ci sarà. A Roma faceva solo panchina." Sì, forse con l'ex allenatore della Roma, ma Mourinho – come abbiamo detto più volte – se n'è innamorato subito. E adesso capiamo anche il perché. Palladino l'ha voluto a tutti i costi a Firenze e, con voglia e sacrificio, ha trasformato quel giovane romano in un jolly totale. Ovunque lo metti, rende al massimo. Lui, scarto della Roma.

DANILO CATALDI: "Sì, con Sarri giocava, ma spesso gli veniva preferito Rovella. E Baroni non ha esitato a mandarlo via." Impossibile sapere se a Roma avrebbe reso così, ma da quando è arrivato a Firenze, l'ex Lazio si è preso in mano il centrocampo della Fiorentina e, in silenzio, guida tutti i movimenti dei suoi compagni. Per non parlare della sua personalità dentro e fuori dal campo. Si dice che Biraghi abbia visto in lui il compagno ideale per scambiare idee sul gruppo e sulla squadra. Lui, scarto della Lazio.

YACINE ADLI: "Al Milan giocava solo perché Bennacer era infortunato. Se fosse stato davvero forte, di certo non l'avrebbero dato via." Questa frase la si sente spesso, e in effetti forse il francese non era abbastanza per il Milan. Ma, vedendo la sua prestazione, qualcuno a Milanello avrà passato la notte ripensando alla sua cessione. Se questo è il vero Adli, sarà dura togliergli il posto, e che geometrie disegna in mezzo al campo! Da tempo la Fiorentina non aveva un regista così. Lui, scarto del Milan.

Questi sono gli "scarti" che la Fiorentina ha acquistato nel mercato estivo. Beh, che dire: aveva ragione Fabrizio De André, piano piano a Firenze stanno nascendo tanti fiori. Fiori che, uniti a qualche diamante, stanno costruendo una bella Fiorentina. Quella degli scarti, sì, ma a questo punto va benissimo così.

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