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IL RETROSCENA

Da capitano a terza scelta: così Biraghi ha “rotto” con Palladino

Cristiano Biraghi
Biraghi e un malessere che nasce da lontano. Altro che "scelta tecnica", la situazione è precipitata. E ricucire sembra difficile
Simone Bargellini Vice direttore 

Non è un fulmine a ciel sereno ma forte e improvvisa è la linea di rottura. Netta. Cristiano Biraghi è passato nel giro di un paio di mesi da essere il capitano della Fiorentina, a finirne ai margini in modo - probabilmente - definitivo. Palladino ha usato oggi parole di calcio, ma qui siamo ben oltre la "scelta tecnica". La scelta tecnica è finire in panchina, uscire dall'11 tipo, mentre in questo caso parliamo di un giocatore escluso (o autoescluso) addirittura dagli allenamenti e poi neppure convocato, nonostante ormai con le panchine lunghe, ci sia posto per tutti, anche per le seconde o terze scelte.

Il malumore crescente di Biraghi

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Ad inizio stagione Biraghi sembrava essere un intoccabile di Palladino, proprio come lo era stato di Italiano. Sempre titolare e mai sostituito in 5 delle prime 6 partite ufficiali, adattato anche in ruoli nuovi pur di non rinunciarci mai. Poi la svolta in quel famoso intervallo di Fiorentina-Lazio, da cui ha preso forma un assetto nuovo, con Gosens terzino puro. Biraghi inizialmente ha accettato le scelte con la massima professionalità ma chi gli sta vicino ha iniziato a percepire un cambiamento di umore nel giro di qualche settimana, quando è diventato chiaro che le gerarchie erano definitive. E così arriviamo all'ultimo periodo, dove Biraghi è scivolato anche dietro a Parisi. Se questo sia scaturito da qualche atteggiamento del numero 3 viola o se sia stata solo una "scelta tecnica" per l'appunto, sinceramente non lo so.


Ma parlano i fatti: il 7 novembre con l'Apoel a Nicosia, Biraghi e Parisi sono entrambi titolari, ma è il capitano ad uscire per primo (57' mentre l'ex Empoli uscirà al 69'). Tre giorni dopo col Verona, Parisi subentra nei minuti finali mentre Biro resta a guardare, poi a Como è indisponibile per un problemino fisico e con il Pafos si ritaglia appena 22' (mentre Parisi la gioca tutta). Arriviamo così alle ultime due partite: con l'Empoli in Coppa Italia Biraghi, che probabilmente sperava di giocare titolare, resta invece ancora fuori e nella ripresa subentra Parisi. Stesso copione domenica scorsa col Cagliari: 0' per Biraghi, 10' per Parisi. E nelle prove di formazione in vista del Lask Linz, c'era di nuovo aria di panchina per l'ormai ex (?) capitano. Scelte che probabilmente hanno scatenato una reazione del giocatore e la conseguente linea dura di Palladino.

Biraghi, addio a gennaio 

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A questo punto tutti gli indizi portano all'addio. Difficile ricucire uno strappo di questo tipo che la Fiorentina non ha cercato minimamente di nascondere. E d'altro canto era già evidente che (almeno) uno tra Biraghi e Parisi fosse ormai di troppo. Adesso invece potrebbero andarsene entrambi, come ha detto il procuratore (comune) Mario Giuffredi.

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