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Con Pioli è sempre più ItalFiorentina: occasione per altri due con Kean

Matteo Bardelli Redattore 
Aumenta sempre più il numero di italiani in rosa della Fiorentina: sempre più concreta l'idea di creare un blocco azzurro per la nazionale

La Fiorentina sta diventando, anno dopo anno, sempre più italiana. Il colore viola non potrà mai essere scalfito da niente, ma si iniziano a vedere anche delle sfumature azzurre al suo interno. Puntare sui giocatori italiani, giovani, è sempre stato un grande desiderio di Rocco Commisso. Fin da quando è arrivato a Firenze ha sempre voluto uno zoccolo duro di calciatori del nostro paese, capaci, anche grazie alla lingua, di integrarsi velocemente e di essere anche il serbatoio per la nostra nazionale.

Già nella passata stagione, la Fiorentina vantava di 14 italiani in rosa, un numero già eccezionale, che in questa stagione è addirittura aumentato. Infatti, quest'anno la quota di italiani in rosa è arrivata a 16, portando la Fiorentina ad essere nettamente la migliore per questo dato tra tutte le realtà di medio-alta classifica. Secondo il Bologna, con appena 12 italiani in rosa. In tutta la Serie A, la squadra viola si posiziona al terzo posto in questa speciale classifica, dietro solo a Cagliari e Cremonese. Un dato speciale e su cui fare grande affidamento per il presente e futuro, perché se 16 giocatori su 30 sono italiani significa che più della metà della rosa ha un modo di integrarsi a tutto il contesto più veloce del normale. Un aspetto fondamentale per le idee calcistiche di Stefano Pioli, ancora alla ricerca di una vera e propria identità per la sua rosa.

I nomi

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Partendo dalla porta, due su tre sono portieri italiani (ed entrambi cresciuti nel settore giovanile viola, tra le altre cose): il classe 2006 Tommaso Martinelli (convocato già in Under 21), salito rispetto allo scorso anno a fare il secondo, dietro De Gea, e l'appena ritornato, dopo l'esperienza sfortunata a Brescia, Luca Lezzerini. Continuando sulla difesa, ne troviamo altri quattro: il giovane Pietro Comuzzo, che vuole confermarsi dopo la grande stagione 2024/25, anche se l'inizio non è stato molto entusiasmante, il capitano Luca Ranieri, che ha chiuso la scorsa annata con la convocazione in Nazionale, Mattia Viti, arrivato in estate dal Nizza dopo la passata stagione giocata con la maglia dell'Empoli, e il giovane Eddy Kouadio, che recentemente contro il Torino ha fatto anche il suo esordio in prima squadra e in Serie A, giocando tutto il secondo tempo. Proseguendo sugli esterni, troviamo anche Niccolò Fortini (convocato per la prima volta da Baldini in Under 21, dopo aver esordito in Serie A e Conference League), un vero e proprio jolly per Stefano Pioli, vista la sua duttilità nel giocare sia a destra che sinistra, e Fabiano Parisi, vice sulla carta dell'insostituibile Robin Gosens.

Passando al centrocampo, sono altri cinque i calciatori italiani presenti: Rolando Mandragora, una delle poche certezze di questo inizio di stagione viola. Per lui ultime occasioni per salire sul treno azzurro. Poi, Nicolò Fagioli, arrivato in prestito lo scorso gennaio alla Fiorentina e riscattato dai viola al termine della stagione passata, grazie alla qualificazione in Conference League, ma che fino ad ora non sembra aver ritrovato ancora se stesso. Questa estate, è arrivato anche Jacopo Fazzini, altro calciatore di grande talento che fino allo scorso anno aveva vestito la maglia di un'altra toscana, l'Empoli, ma che adesso sta dimostrando di essere uno dei ragazzi più in fiducia della rosa viola. Poi Hans Nicolussi Caviglia, reduce da una grande stagione passata con la maglia del Venezia, anche se finita in maniera amara con la retrocessione, che nelle ultime gare si è preso le chiavi del centrocampo della Fiorentina e anche la prima convocazione in Nazionale maggiore. Chiudiamo il capitolo centrocampo con Cher Ndour, giocatore che il gennaio scorso era arrivato un po' in punta di piedi al Viola Park, ma che fin da questo ritiro estivo si è fatto da subito ben vedere dal nuovo tecnico, trovando anche un grandissimo gol contro il Sigma Olomouc che lo potrebbe portare ad una maglia da titolare anche contro la Roma.

Chiudiamo il capitolo italiani con due attaccanti: il primo, arrivato lo scorso anno dalla Juventus e reduce da una grandissima stagione con ben 25 gol segnati fra tutte le competizioni, Moise Kean (ancora a caccia della prima rete con la Fiorentina quest'anno), e Roberto Piccoli (anche per lui chiamata in azzurro), approdato a Firenze durante quest'ultima sessione di mercato, dal Cagliari, per quasi 30 milioni di euro (bonus compresi). Per raggiungere quota 16, dobbiamo aggiungere il giovane talento della Primavera, Riccardo Braschi, che durante tutto il ritiro estivo si è allenato con la prima squadra e che spesso, nella stagione da poco iniziata, verrà aggregato alla rosa allenata da Stefano Pioli.

Occasione azzurra

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Come sappiamo però, oltre a Kean, in pochi hanno vestito la maglia della nazionale, se non qualcuno, come Ranieri (il più recente), per qualche apparizione. Con l'arrivo di Gattuso come ct la situazione è già cambiata, con le convocazioni di Nicolussi Caviglia e Roberto Piccoli. Comuzzo è stato convocato in passato da Spalletti, ma senza mai esordire. Anche Fagioli, ai tempi della Juventus, ha vestito qualche volta la maglia azzurra, anche se dopo i vari problemi extracalcistici non è stato più chiamato. Per molti di loro sarà un'annata importante, anche perché alle porte ci sono i Mondiali.

Alcuni, vedi Ndour, vestono con una certa continuità la casacca azzurra con l'U21, ma volete mettere arrivare in prima? I nomi che possono puntare sul 2025/26 per una chiamata importante sono diversi, ma molto dipenderà dalle loro prestazioni in viola. Ormai Kean è un titolare inamovibile dell'Italia, già a segno tre volte nelle prime due sfide sotto la guida di Gattuso, vediamo chi altro della Fiorentina riuscirà a ritagliarsi un posto con continuità.