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Dopo l'avventura italiana tornò per soli altri 6 mesi in Europa nel 2017 all'Arouca. Prima un prestito al Santos di Neymar, dove da panchinaro vinse la sua prima e unica Coppa Libertadores, poi Cruzeiro, Coritiba, Londrina, l'avventura in Portogallo e poi il Palm Beach a Miami, prima di ritirarsi definitivamente nel novembre del 2021. Nel mezzo, nel 2015, il dramma di aver perso un figlio di soli due anni per arresto cardiaco sopraggiunto mentre era ricoverato in ospedale. Nel 2019 invece è tornato agli onori delle cronache per un particolare episodio in fase di firma con il Centro Sportivo Alagoano: Keirrison, infatti, doveva firmare per questa squadra brasiliana appena promossa in prima divisione, ma l'accordo saltò a causa della sua pessima forma fisica. Quattro anni dopo il ritiro, l'ex calciatore viola, è ancora attivo fuori dal campo con iniziative benefiche nelle zone di Coritiba e Dourados. Negli ultimi mesi è stato protagonista della campagna legata al lancio di nuove magliette disegnate dai tifosi del Coritiba e insieme ad un amico designer hanno partecipato anche loro al concorso, disegnando una maglia ispirata al periodo 2007/2008 (gli anni dove insieme a Keirrison il Coritiba ha raggiunto traguardi importanti: sarà difficile da credere per chi lo ha visto solo alla Fiorentina, ma Keirrison è il miglior marcatore del club nel XXI Secolo con 72 reti). Sui suoi social, a tinte biancoverdi, pubblica spesso video in palestra e con il pallone tra i piedi, oltre alle foto con la moglie e i suoi due figli.


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