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C’è qualcosa che non torna

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Nella vicenda Daniele Pradè e Vincenzo Italiano c'è qualcosa che non torna...
Giovanni Zecchi
Giovanni Zecchi Redattore 

"Il tempo cancella tutto, come le onde cancellano le costruzioni dei bambini sulla sabbia spianata", scriveva Marcel Proust. E sembrano dargli ragione i tifosi viola, che paiono pronti ad applaudire Vincenzo Italiano al suo ritorno a Firenze.Ma come? Proprio quel Vincenzo Italiano tanto criticato a inizio anno, attaccato dopo l’ultimo Bologna-Fiorentina e mai nominato da nessuno, per paura di essere etichettati come “vedove” del passato? Sì, proprio lui. Qualcosa, evidentemente, è cambiato. A partire dalla Fiorentina di Palladino. La squadra delle otto vittorie consecutive rischia ora di non centrare l’Europa il prossimo anno, e questo ha certamente pesato. La Coppa Italia, poi, vinta proprio dall’ex allenatore viola, ha dato il colpo di grazia a chi ancora oggi nutriva dubbi sul suo calcio. Insomma, nonostante qualche critica legittima – perché il bello del calcio è anche questo – Firenze sembra aver ripulito l’immagine di Vincenzo Italiano.

Eppure, qualcosa ancora non torna. Sul suo modo di giocare si può dire tutto, ma ciò che stona sono le critiche all’uomo. E dopo quel Bologna-Fiorentina, se ne sono sprecate. Tante parole fuori posto, troppe. Lo stesso Daniele Pradè,travolto dalla stessa rabbia con cui aveva commentato Venezia-Fiorentina,ha usato parole dure, forse esagerate:“Non mi è piaciuto per niente l’atteggiamento di Italiano di fronte ai nostri tifosi. Insieme abbiamo condiviso gioie e dolori, e l’ho trovata una grandissima mancanza di rispetto. Ho capito tante cose dell’uomo. Non ho avuto modo di incontrare Italiano, e non lo vorrei neanche incontrare.”


Le dichiarazioni del direttore sportivo viola non lasciano spazio a interpretazioni. Anche Luca Ranieri non ha perdonato a Italiano ciò che è accaduto nel post partita: “Non sono nessuno per giudicare, ma posso dire che non è venuto a salutare: avrà le sue ragioni. Va bene così.”Sia chiaro: parliamo di due persone molto legate a Vincenzo Italiano, non solo a livello sportivo. Pradè ha sempre avuto un rapporto speciale con l’attuale tecnico del Bologna. Ranieri, invece, gli deve tutto: se oggi è capitano della Fiorentina, è anche merito suo.

Perché allora colpire così duramente Vincenzo Italiano uomo? Al di là delle responsabilità – che, in questo caso, stanno da entrambe le parti (esagerata è stata l’esultanza di Italiano, come lo sono state le parole di Pradè) – le critiche rivolte alla persona cozzano con i toni della stampa in questi giorni. Tutti i principali quotidiani hanno elogiato Italiano non solo per il successo con il Bologna,ma anche per la dedica a fine gara: “Voglio fare una dedica speciale. Stamattina mi ha scritto il figlio di Joe Barone. Questa vittoria la dedico alla loro famiglia, perché anche con loro ci siamo andati tanto vicini.”

Solo un uomo, con la U maiuscola, può fare una cosa del genere. Ed è proprio questo che Vincenzo Italiano ha sempre messo al primo posto: essere un uomo vero, prima ancora che un bravo allenatore. L’amore che ha dedicato al popolo viola in quei tre anni. Le critiche e le accuse con cui ha convissuto, in silenzio, per il bene della squadra. Lo stesso amore che oggi lo ha portato a trionfare con un club che non sollevava un trofeo da 51 anni. Cose che solo un uomo vero può fare. Nella vita, come nel calcio. Questo, in fondo, lo sanno tutti. A partire da Daniele Pradè, fino ad arrivare a ogni singolo tifoso che ha esultato per la Fiorentina di Italiano. Superata la rabbia, il rancore, e anche la sana invidia, rimangono solo i bei momenti che Firenze ha vissuto insieme al tecnico di Karlsruhe. E stasera, quando attraverserà il prato del Franchi e guarderà quella tribuna che per tanto tempo gli ha fatto compagnia, il suo primo pensiero sarà cercare quel pezzo di cuore che ha lasciato su quei seggiolini.

Perché il tempo può cancellare tutto. Ma non i ricordi d’amore. Perché quelli, come diceva Proust, rimangono impressi nel cielo della memoria.