Caviglia e Fagioli, gemelli separati: la Fiorentina è il giusto trait d’union?

"L'errore non è stato cedere Kean o Fagioli, ma Nicolussi Caviglia che sta dimostrando grande qualità"; queste le dichiarazioni di Thiago Motta, ex allenatore della Juventus, al Corriere della Sera risalenti a qualche mese fa. Ma come... Caviglia più di Fagioli? Riguardo a ciò, lo stesso Thiago ha voluto specificare che, nel caso delle cessioni di Kean (13 mln) e Fagioli (operazione complessiva da 18 mln), sono state fatte solo delle "scelte economiche in sintonia con la società". Nel caso di Nicolussi Caviglia (ceduto in prestito con obbligo condizionato), invece, col senno di poi, osservando il rendimento complessivo del centrocampo bianconero (Fagioli compreso), avrebbe potuto fare sicuramente molto comodo. Applicazione, coraggio, capacità di interdizione e un'innata abilità sui calci da fermo. Caviglia è diventato il simbolo del Venezia e una delle colonne portanti del centrocampo di Eusebio Di Francesco. Adesso, con la retrocessione maturata dai lagunari, Caviglia è diventato un profilo richiesto da molte società di Serie A, tra cui anche la stessa Fiorentina, che pare stia monitorando con attenzione la sua situazione. Anche nel suo caso, come in quello di Fagioli, l'intuizione è di Massimiliano Allegri, il quale può essere, sì, tanto criticato per il suo gioco, ma certamente non può essere giudicato negativamente per il suo lavoro con i prodotti delle giovanili bianconere. Da Caviglia a Fagioli, da Soulè fino a Huijsen; insomma, la ricchezza (a spesa zero) che ha permesso alla Juventus spese faraoniche come quelle della scorsa estate. Allegri lo lancia all'esordio da titolare, da mediano, in una partita tutt'altro che banale, nello Juventus-Inter del 26 novembre 2023. Prima di quell'occasione, in quella stagione, aveva giocato appena 2 minuti a Cagliari. Che sia stata solo necessità? Forse, ma spesso in Serie A molti allenatori preferiscono adattare calciatori "della Prima squadra" in altre posizioni, piuttosto che sfruttare il settore giovanile. "Caviglia è un ragazzo intelligente", ha dichiarato un anno fa il tecnico livornese. Ha acquisito così tanta fiducia nel corso della scorsa stagione, tanto da meritarsi una maglia da titolare nella finale di Coppa Italia vinta contro l'Atalanta. Dall'altro lato, come non ricordare le parole dello stesso Allegri per Fagioli (2018): "Vedere giocare quel ragazzo è un piacere per chi conosce il calcio". Venezia sembra abbia avuto per Nicolussi Caviglia lo stesso valore che ha avuto Cremona (e la Cremonese) per Fagioli. In Serie B, con la Cremonese, Fagioli ha giocato 33 partite, segnato 3 reti e fornito 7 assist. Nicolussi Caviglia, invece, ha vissuto, nonostante le difficoltà del Venezia, una stagione da "vero big" nel suo ruolo: 4 reti e 3 assist in 35 presenze. [embedcontent src="twitter" url="https://x.com/DAZN_IT/status/1866739698363744554"] Tra i due, uno classe 2000 (Caviglia) e uno classe 2001 (Fagioli), c'è e c'era molto feeling e, seguendo questo tipo di ragionamento, anche una parabola calcistica molto simile. Juventus per nascere, Cremona e Venezia per esplodere, Firenze e "chissà dove" per stabilizzarsi nella massima Serie italiana. Spesso poco considerato nel ruolo di perno centrale nel centrocampo a tre, Hans Nicolussi Caviglia si è in realtà affermato come uno dei centrocampisti più completi e sorprendenti della Serie A 2024/25, anche sotto il profilo offensivo. Schierato regolarmente da Eusebio Di Francesco (33 volte su 35 presenze da titolare), il classe 2000 si è distinto per numeri importanti: quarto per tiri totali (53), quarto per tiri in porta (20), primo per gol su punizione (2) e decimo per palloni recuperati (56). A questi dati si aggiunge un ottimo 83% di passaggi riusciti e 43% di duelli vinti, a testimonianza di una crescita tanto sul piano tecnico quanto su quello tattico. Dati Kickest e SkySport. Un mediano, sì. Ma tutt’altro che banale: Caviglia si sta ritagliando un’identità da regista moderno, capace di interrompere il gioco avversario e costruire con qualità, ma anche di farsi trovare pronto in zona gol. Che sia lui il perfetto elemento complementare (il gemello separato) in grado di dare ancora più risalto alle qualità palla al piede di Fagioli? Meno responsabilità difensive, più qualità offensiva per il 44. L'assist per Mandragora contro la Juve e la rete contro l'Udinese ci illuminano, a distanza di tempo, ancora gli occhi. [embedcontent src="twitter" url="https://x.com/acffiorentina/status/1901596846729941228"] La storia ce lo insegna, il destino non è casuale. Dopo la Juventus, la Fiorentina può diventare la nuova casa comune di Caviglia e Fagioli? Un mediano e una mezzala; uno duttile e applicato, l'altro di qualità e estro: tutti i presupposti per (ri)scrivere, questa volta in maglia viola, e con più continuità, una nuova pagina calcistica insieme. [promo_web_app]