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Caviglia e Fagioli, gemelli separati: la Fiorentina è il giusto trait d’union?

Matteo Torniai Redattore 

Anche nel suo caso, come in quello di Fagioli, l'intuizione è di Massimiliano Allegri, il quale può essere, sì, tanto criticato per il suo gioco, ma certamente non può essere giudicato negativamente per il suo lavoro con i prodotti delle giovanili bianconere. Da Caviglia a Fagioli, da Soulè fino a Huijsen; insomma, la ricchezza (a spesa zero) che ha permesso alla Juventus spese faraoniche come quelle della scorsa estate.

Allegri lo lancia all'esordio da titolare, da mediano, in una partita tutt'altro che banale, nello Juventus-Inter del 26 novembre 2023. Prima di quell'occasione, in quella stagione, aveva giocato appena 2 minuti a Cagliari. Che sia stata solo necessità? Forse, ma spesso in Serie A molti allenatori preferiscono adattare calciatori "della Prima squadra" in altre posizioni, piuttosto che sfruttare il settore giovanile.

"Caviglia è un ragazzo intelligente", ha dichiarato un anno fa il tecnico livornese. Ha acquisito così tanta fiducia nel corso della scorsa stagione, tanto da meritarsi una maglia da titolare nella finale di Coppa Italia vinta contro l'Atalanta. Dall'altro lato, come non ricordare le parole dello stesso Allegri per Fagioli (2018): "Vedere giocare quel ragazzo è un piacere per chi conosce il calcio".