Con Nicolò Fagioli, per quanto riguarda Vanoli, non ci sono stati grossi giri di parole. Da lui si aspetta molto di più, come ribadito anche nella conferenza stampa di presentazione del tecnico LEGGI QUI. In particolare, quel che vuole vedere in campo Vanoli è la grinta, la determinazione, l'aggredire ogni pallone, e non uno sterile palleggio finalizzato a sé stesso o una paura di mettere in mostra le proprie qualità. Ieri la guida gigliata ha scelto di metterlo in campo dal primo minuto, forse per valorizzare la sua qualità in fase di costruzione in mezzo al campo, forse per puntare anche sul sentimento di rivincita del giocatore verso i bianconeri, colpevoli di non aver creduto troppo nelle sue qualità. Fatto sta che la prova del numero 44 non ha scosso gli animi, soprattutto in fase di costruzione, dove ci si aspetta sicuramente una maggior qualità ed un palleggio meno prevedibile e più propositivo. Ammonito dopo soli 6 minuti nel tentativo di fermare una pericolosa ripartenza ospite, forse Nicolò ha dato il meglio ieri in fase difensiva, dove ha messo spesso dei filtri fondamentali, ma il famoso salto di qualità richiesto ad uno che era considerato tra i maggiori talenti italiani del centrocampo non è certo arrivato. Emblematiche in tal senso le parole dello stesso Vanoli ieri a margine del match con i bianconeri: "Gli ho parlato. Io sono abituato a dare fiducia totale, ma dopo voglio essere contraccambiato. Deve fare l'ultimo step, ovvero di non piangersi addosso. lo ho solo una maglia e uno se la deve sudare. Stasera ha fatto troppi retropassaggi, perché un giocatore come lui può guardare avanti. Deve saper sfruttare meglio le sue qualità. L'ho scelto perché mi andava a servire meglio le punte. Ha risposto, e questo mi fa piacere, però deve continuare. Per me può fare il play, però anche la mezzala di palleggio è il suo vestito. In questo momento devo partire dalle cose semplici". Insomma, il 6 politico se l'è meritato Fagioli, ma allo stesso tempo non va molto a genio all'allenatore gigliato, che si aspetta qualcosa in più dal proprio numero 44 e che ha proferito parole non banali infatti, parole che rilanciano anche la concorrenza con l'altro potenziale regista viola.
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Su chi ricadrà la scelta?

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