Viaggio nella vita calcistica di Moise Kean: un passato turbolento e le amicizie con Balotelli e Leao
Se erano in cerca di consensi bipartisan, i dirigenti viola non sono partiti con il piede giusto. L'acquisto a titolo definitivo di Moise Kean in un affare da circa 15 milioni di euro che sarà ufficializzato nelle prossime ore, è destinato a dividere. Basta dare un'occhiata ai risultati del nostro sondaggio ma anche ai social, che da subito sono stati invasi da commenti di segno opposto.
La colpa Juventus
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La “colpa” Juventus da espiare. Chi non lo vede di buon occhio in viola si attacca in primis alla sua provenienza. Nato ad Asti, in Piemonte, Kean ha addosso il marchio bianconero: con il club torinese ha fatto tutta la trafila delle giovanili per poi esordire in serie A e in Champions League a tempo di record. Un autentico patrimonio di cui però ora Giuntoli e collaboratori hanno deciso di disfarsi. Eppure l'attaccante tanto voluto da Palladino ha ancora buona parte della sua vita calcistica davanti. Ora sta dunque a lui far innanzitutto “dimenticare” ai suoi nuovi tifosi le 79 presenze con la maglia della Juve. All'estero come Supermario. Moise però ha già anche due esperienze lontano dalla serie A, in campionati che vanno per la maggiore come la Premier e la Ligue 1. Sia all'Everton che al Psg il suo rendimento è stata contrassegnato da "up and down", con i gol da record (per età) nelle coppe, ma anche qualche comportamento sopra le righe, corretto in Inghilterra da un maestro di calcio e di vita come Carlo Ancelotti.
Come SuperMario
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Un tecnico con cui il nuovo attaccante viola non si è preso è invece il Ct Luciano Spalletti, che lo ha inserito nelle prime convocazioni ma non la ha più richiamato. E c'è chi giura che quando parlava di risatine da evitare quando si è in azzurro, si riferisse proprio a lui e a quando – con l'Under 21 – tardò alla riunione tecnica e si mise a ridere in faccia a Gigi Di Biagio che lo rimproverava. Roberto Mancini invece aveva tentato da fargli da secondo padre portandolo in Nazionale da giovanissimo. Un po' come faceva con Balotelli ai tempi del Manchester City prima di scaricarlo per i suoi atteggiamenti da bad boy.
Il nuovo Balotelli. Già Supermario. Al di là del colore della pelle, del fatto di essere nati entrambi in Italia, del ruolo e del carattere come minimo esuberante, sono diverse le similitudini tra Kean e l'attuale attaccante dell'Adana Demirspor. Una, ad esempio, è che la Fiorentina ha pensato spesso di portare in riva all'Arno anche Balo. Ai tempi dei Della Valle e da quando al timone c'è Rocco Commisso. Non se n'è mai fatto nulla anche per il gradimento freddino che la piazza ha sempre fatto trapelare. Eppure in molti restano convinti che Firenze fosse la piazza ideale per chi, come Balotelli, per rendere al massimo sente il bisogno di essere coccolato. Concetto che vale anche per il nuovo acquisto viola in pectore, che nel tempo libero ama dilettarsi nella musica. Vietato ripensare a Gollini visto com'è andata: meglio ascoltare “Outfit”, il suo primo singolo.