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Kean, la seconda “responsabilità” di Palladino: o bene bene o male male

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Dopo Riccardo Sottil, sarà Moise Kean la seconda "responsabilità" di Raffaele Palladino: sperando che non sia come Renato Sanches alla Roma
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

"Sottil è una mia responsabilità": ancora non era fatta per Kean alla Fiorentina, ma Raffaele Palladino potrebbe usare le stesse parole pronunciate in conferenza stampa anche per l'ormai quasi ex Juve, pronto a sbarcare a Firenze per 13 milioni più 2 di bonus facili più 3 di bonus più complicati.

La cifra investita per un attaccante in scadenza di contratto e a secco di gol in tutto il 2023/24 è spropositata, e ce la spieghiamo solo con una ferma convinzione del tecnico nelle qualità di Kean, già cercato a gennaio per il Monza. Poi non furono né i brianzoli né l'Atletico Madrid a prenderlo, perché risultò infortunato ai test medici in Spagna. Ora il binomio Kean-Palladino si attiva, buona la seconda.


Le parole di Palladino

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"Non ho chiesto nomi, ma solo ruoli", un altro virgolettato dalla presentazione di Palladino. È una dichiarazione intelligente, ma è chiaro che a un certo punto si arriva a sottoporre un novero di possibili scelte e si cerca di accontentare una preferenza. E quindi ecco Kean.

Se non altro, Palladino non ci resterà indifferente: o gli faremo enormi complimenti per aver vinto queste sue scommesse e per essersi esposto con coraggio (a differenza di chi si accontenta di fare un punto in più della stagione precedente), oppure su di lui calerà la mannaia della critica. È inevitabile. Così come è inevitabile, per noi, sperare nel primo esito.

Un augurio per concludere: che non finisca come è finita alla Roma con Tiago Pinto e Renato Sanches. "È una mia responsabilità", aveva assicurato il dirigente mettendo a tacere chi gli faceva notare lo storico infortuni del centrocampista suo connazionale. E così in sei mesi da Tiago Pinto è passato a Tiago Respinto...

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