Si può dire? Forse no, ma ve lo dico lo stesso. O ora o mai più. Sono troppe le cadute, le ripartenze, le scommesse (finora) non vinte e le false illusioni che nel corso di questa stagione la Fiorentina ha dato ai suoi tifosi, e se è vero che da un lato il cammino dei viola rimane aperto in Coppa Italia ed in Conference LeaguePLAYOFF DI CONFERENCE LEAGUE (soprattutto nel primo caso, ma attenzione a partire da sicuri vittoriosi contro la Cremonese ammazza grandi), è vero anche che in campionato abbiamo visto forse una Fiorentina tra le più incostanti e claudicanti delle ultime stagioni. 3 sconfitte ed un pareggio: questo il bilancio impietoso delle ultime 4 gare giocate dai viola in Serie A.
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Juventus-Fiorentina: i sei personaggi in cerca di autore. Ora o mai più
Quello che preoccupa di più non sono tanto le statistiche- oddio, un po’ anche quelle ndr. - quanto piuttosto i punti persi goffamente in casa contro squadre assolutamente abbordabili e che detengono rose sicuramente inferiori sulla carta rispetto a quella della Fiorentina (Monza, Torino, Bologna per dirne alcune), ed una identità che tarda a manifestarsi e, quando lo fa, svanisce come un’oasi nel deserto. Identità che molti interpreti di questa viola stanno ancora cercando, e soprattutto per alcuni la batteria dell’orologio sta per scadere dopo le tante occasioni avute. Come i personaggi pirandelliani erano in cerca di un autore che potesse indicargli la via, anche alcuni, molti interpreti gigliati sono tuttora alle prese con la propria identità. Ecco i principali attori che devono al più presto (magari da subito contro i bianconeri) abbattere le mura del teatro gigliato.
JOVIC
—Era il nome più pesante sul taccuino di Pradè, almeno per quanto riguarda le aspettative… Arrivato tra i clamori del popolo viola (che sperava di aver trovato, finalmente, l’alternativa all’Innominabile) il serbo ha sinora deluso, collezionando solo 3 reti in campionato e non dando riferimenti precisi sul suo possibile impiego a beneficio della squadra. Sulla tecnica non si discute, ma l’atteggiamento a tratti insofferente e la poca prolificità hanno, a tre mesi e mezzo dalla fine del campionato, gettato più ombre che luci sull’ex Real, il quale potrebbe rischiare, dopo l’assenza dai radar in Spagna e l’avventura italiana fin qui non felicissima, di perdere un altro treno importante. Ecco perché contro la Juve può essere un crocevia: vincere il duello con Vlahovic potrebbe infondere nuovamente fiducia sul suo futuro.
DODO’
—Se Jovic è stato il nome su cui si è puntato di più per rilanciare questa Fiorentina in estate, Dodò è stato invece quello su cui si è speso di più: letteralmente parlando. 14,5 milioni + bonus per il brasiliano, che ad ora non ha certo ripagato l’investimento fatto su di lui. Il punto più basso si è visto forse contro la Roma, quando dopo appena 24 minuti fu espulso ingenuamente dimostrando di avere la mente altrove, e forse sta proprio lì il problema, nel trovare nuovamente la consapevolezza nei propri mezzi. Consapevolezza che deve ritrovare al più presto, data purtroppo la poca affidabilità di quest’anno del partente Venuti, e contro i bianconeri ci si attende una risposta di carattere da parte sua.
CABRAL
—Il principale indiziato, colui che era stato preso per sostituire l’Innominabile. L’ormai “fu” King Arthur ha finito le chance a disposizione, ed il tempo delle prove generali sembra veramente terminato. Troppo pochi due spunti da attaccante vero in un anno di presenza nella rosa di Italiano (vedi i gol con Napoli e Monza), adesso il capocomico è all’erta, e se il pubblico non applaude ed i biglietti non si vendono andrà cercato (e forse si sta già facendo) un altro istrione. Per il match contro i bianconeri è in ballottaggio con Jovic, ed i minuti che avrà a disposizione possono essere davvero un’ultima spiaggia per lui. In alternativa, si potrebbe già vedere il sipario calare (se già non si è chiuso).
IKONÈ
—Forse il più eclettico dei commedianti della Fiorentina. A volte primo attore, altre suggeritore, altre ancora usciere, il francese sembra capace di gesti tecnici incredibili. Allo stesso tempo però è inconcludente come un presentatore davanti a una platea vuota. Forse è lui quello che veramente sta cercando quale maschera indossare, e forse nel suo caso serve davvero la presa di posizione forte di un capocomico che gli scriva un copione con un inizio ed una fine, lasciando allo stesso tempo spazio alla geniale improvvisazione. La poca freddezza sotto porta rispetto alle occasioni create, ha comunque portato anche il più paziente degli spettatori ai fischi, e se vogliamo che non siano pomodori speriamo che domani ci sia una battuta finale ad effetto.
NICO GONZALEZ
—L’acquisto più costoso della storia della Fiorentina: è legittimo aspettarsi di più da lui. Non tanto in quanto a prestazioni (anche perché quelle quando gioca non le lesina) quanto in maggiore costanza e presenza nella disponibilità. Per carità, non si mettono in dubbio gli infortuni, ma un giocatore come lui deve fare di tutto per giocare. Sempre, se vuole diventare il vero leader di questa squadra. Da capire anche questo, l'ultimo mercato ha evitato lo spauracchio di una partenza oltremanica, però la volontà del giocatore non è chiara. Un auspicio ed un sogno: che il classe '98 possa domani essere determinante contro i bianconeri e che il grilletto della mitraglia argentina possa essere nuovamente innescato. Penso che in pochi mettano in dubbio che sia il giocatore migliore di questa Fiorentina, e forse lo sa anche lui. La sceneggiatura è apparecchiata, adesso sta a lui rompere il ghiaccio, quello di Torino in particolare.
ITALIANO
—Il regista che deve cercare di amalgamare gli attori della sua compagnia facendogli ritrovare l’ispirazione giusta. Il regista che però allo stesso tempo deve trovare anche la sua di strada. In questa stagione sta vivendo il primo momento di vera difficoltà dopo le panchine di Trapani, La Spezia ed il primo anno in viola. E soprattutto non sembra trovare un copione su misura per i suoi personaggi. Che sia 4-3-3 o 4-2-3-1, è troppa l’incostanza di risultati e della qualità del gioco. E ora spetta a lui dare una scrittura precisa a chi si sta perdendo. E se un attore ha la testa altrove, il capocomico può decidere di stimolarlo, redarguirlo o sostituirlo. A te la scena maestro, ultimo atto nel quale recuperare la tua verve artistica. Sipario aperto: o ora o mai più.
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