Pazienza e diplomazia
—Ma ci vuole ancora pazienza. Gli accordi in generale sono complicati fra clausole e bonus vari, servono avvocati e commercialisti, lo sono ancora di più quando un allenatore come Pioli ha sempre un anno di contratto con una proprietà ricchissima e che è contenta del suo lavoro. Fosse per i dirigenti dell’Al Nassr si terrebbero Pioli, è lui che ha voglia di tornare in un calcio più vivo dopo un anno di una esperienza non negativa, ma che ha i suoi tempi. Per ottenere una risoluzione amichevole serve tanta diplomazia e tante situazioni che devono combaciare. Pure gli arabi devono cercare un nuovo allenatore di loro fiducia, tanto per dirne una. A maggior ragione ora che i rivali dell’Al-Hilal hanno ingaggiato Simone Inzaghi. C’è poi anche l’aspetto fiscale da non trascurare, come sappiamo Pioli deve rimanere a lavorare in Arabia fino all’inizio di luglio per usufruire dell’abbattimento fiscale. Questo è il quadro, verrebbe solo voglia di dire “lasciateli lavorare”.
Pollici in alto
—Di positivo c’è che la stretta di mano virtuale non è mai venuta meno. Anche ieri dopo tre giorni passati a parlare di Nazionale, del suo ballottaggio con Ranieri, Stefano Pioli ha mandato emoticon con raffigurati tre pollici alti a un suo amico fiorentino che gli chiedeva notizie sul suo ritorno in viola. Siamo fiduciosi, dunque. Senza nasconderci le difficoltà e gli intoppi che potrebbe sorgere, ma c’è la volontà di risolverli. Nel frattempo qualcuno si è chiesto come mai la Fiorentina non viri adesso su Spalletti dopo il suo esonero dalla Nazionale. È libero, non ha mai nascosto la sua fede, ai tempi dei Della Valle era stato accostato più volte alla viola. Semplicemente la Fiorentina ha deciso che oggi Pioli è l’allenatore ideale e non si molla una trattativa che va avanti da quasi due settimane. Non sarebbe serio. Comunque oggi sappiamo che, nel caso, ci sarebbe un nuova, straordinaria possibilità. Il calcio è strano, i colpi di scena sono sempre possibili, quando chiama la Nazionale è dura dire di no e lo sarebbe se alla fine Ranieri dovesse saltare (si saprà oggi) e Gravina chiedesse a Commisso via libera per Pioli. Fantacalcio, ma comunque da tenere presente. Non faccio previsioni sui tempi sull’annuncio di Pioli, come detto ci vorrà pazienza, ma le cose sul tavolo potrebbero anche risolversi più rapidamente del previsto.
I tempi: mercato nel limbo
—Non vedo comunque problemi per i tempi, tanto più che il mercato girerà molto attorno a Kean (soprattutto) ma anche a Dodò che vuole andar via. Su Kean la situazione è nota, molte squadre a cominciare dal Manchester United stanno pensando di pagare i 52 milioni della clausola. Il giocatore e il suo entourage non hanno ancora comunicato alla Fiorentina niente di definitivo. Ripeto: è il momento dell’attesa. Un limbo non simpatico, l’ansia e la delusione accompagnano il Popolo Viola. Pradè non s’è dimesso e Commisso non l’ha cacciato. L’allenatore non c’è ancora. Oltre a Dodò c’è pure un pesante interessamento della Roma per Gosens.
La mia conclusione non è superficiale ottimismo, ma un realismo che ci deve accompagnare in questo momento difficile. Credo che un allenatore di prima fascia come Pioli firmerà soltanto quando sarà completamente convinto della voglia di rilanciare e dell’ambizione vera di Rocco. Se torna Pioli vuol dire che gli fanno la squadra, altrimenti rischiare non avrebbe senso.
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