C’è modo e modo di perdere contro l’Inter, Pioli ha scelto il peggiore. Come una provinciale qualsiasi a San Siro, la Fiorentina decide di mettersi in difesa, di fare le barricate con un imbarazzante 5-4-1 senza avere una minima idea di come ripartire, di come poter in qualche modo giocarsi la partita. Con il povero Kean isolato, nella inutile attesa di una palla giocabile.
NON C'È PIÙ TEMPO
Ora basta, Fiorentina ridotta a provinciale. Ma De Rossi non può essere la soluzione
E’ vero che la classifica fa paura, che il momento è drammatico, ma ridursi a giocare così è l’ammissione di una grande debolezza e di una enorme paura che blocca l’energia e le idee e condiziona il futuro.
Ci poteva stare di perdere, era quasi scontato. Proprio per questo la partita andava giocata, con tutte le risorse, ben sapendo di non avere niente da perdere. Se la Fiorentina avesse perso mostrando un minimo di gioco e di idee, di carattere e di grinta, non saremmo a fare le stesse considerazioni.
E’ l’ennesima dimostrazione di impotenza che fa spavento e dovrebbe indurre il presidente Rocco Commisso a prendere immediatamente decisioni drastiche che devono riguardare le cariche in società in primis, ma a breve anche l’allenatore.
Alla sosta di novembre mancano due partite con il Lecce in casa domenica prossima e poi a Genova il nove novembre. Non voglio prendere in considerazioni altri risultati che non siano la vittoria, ma anche vincere non mi basterebbe se non dovessi vedere dei progressi. Se la Fiorentina dovesse strappare risultati nella dinamica simili a quello con il Bologna vorrebbe dire che comunque il tempo è scaduto per tutti.
La stima per l’allenatore e per l’uomo è immutata, sono ancora convinto che Pioli fosse l’identikit perfetto per il dopo Palladino, evidentemente è successo qualcosa di strano e di imprevedibile. Può accadere nella carriera di un grande professionista, anche Ancelotti forse il più grande di tutti, non è entrato in sintonia con il Napoli ed è stato esonerato. Dispiace, ma può succedere.
Questioni tattiche
—Ieri sera, al di là dell’idea sbagliata di difendersi a oltranza e basta, le sostituzioni sullo zero a zero sono state il segnale della confusione totale. Per me non andava toccato nulla, ma fuori un incontrista come Sohm e un Gud meno peggio del solito, dentro due giocatori leggeri, poco adatti a difendere come Fagioli e Fazzini ha indebolito l’idea delle barricate. Infatti l’Inter ha segnato tre gol in poco tempo. Senza dimenticare alcune grandi parate di De Gea e un altro rigore netto non fischiato.
Forse poteva entrare Pongracic avanzando o escludendo un confusionario Dodò. O Fortini sulla sinistra per uno stremato Gosens. Ma anche Nicolussi ha più fisicità di quelli che sono entrati.
Pioli è solo
—Sembrano dettagli in un naufragio. Ma il discorso va allargato alla dirigenza, la debolezza più grande è nelle stanze del Viola Park e lo sottolineiamo da un bel po'. Sentire un direttore generale come Ferrari che a domanda sul cosa si deve fare in queste situazioni risponde “non lo so” è lo specchio di questa Fiorentina. Il bello o il brutto è che non lo sa davvero, non lo sanno davvero, dimostrando tutta l’inadeguatezza già ampiamente vista dal giorno dopo la scomparsa di Joe Barone.
Come è evidente la fragilità di Pradè travolto da un mercato che pensava di aver fatto bene, minato dalle contestazioni, dimissionario e destabilizzato. A chi si deve attaccare Pioli? Con chi può consigliarsi? Nessuno. Nel disastro è un uomo solo.
Commisso dove deve guardare?
—Rocco generosamente telefona a tutti, ma non può bastare. “Il telefono salva la vita”, diceva un brillante slogan di qualche decennio fa, ma non può salvare la Fiorentina.
Questo immobilismo spaventa più della classifica. Il presidente dovrebbe parlare con autorevoli personaggi del calcio nostrano, farsi consigliare immediatamente un nuovo direttore generale e un nuovo direttore tecnico. Non lo spaventa il pericolo retrocessione?
E pensando all’eventuale esonero di Pioli, i rumors sentiti ieri che portano a un contatto con De Rossi non li voglio neanche prendere in considerazione. Non è l’uomo adatto a un’impresa come questa, non ha esperienza, ha fatto bene solo per qualche mese nella sua Roma a livello emozionale, poi è stato esonerato anche lì.
Nel momento in cui la società dovesse decidere di esonerare Pioli serve una figura esperta che sappia bene cosa fare in queste situazioni, che sia riconosciuto e riconoscibile dal gruppo.
Time is running out
—Il tempo è scaduto, lo ripeto. Siamo a un quarto della stagione e con quattro punti in classifica vuol dire davvero pensare al Lecce, al Verona, al Pisa o al Genoa. La lotta per salvarsi è cominciata, per fortuna in questo turno hanno perso quasi tutti. Ci si deve attaccare a questo.
Fa paura anche il Lecce e Pradè l’ha fatto capire nel dopo partita di ieri. Ha ragione, gioca meglio della Fiorentina, in campo sa cosa deve fare anche se il valore della rosa è molto modesto. Il Napoli martedì sera ha faticato per vincere. In trasferta però i salentini sono più fragili, ma questa Fiorentina potrebbe non bastare.
Per l’ultima volta metto al centro di tutto Stefano Pioli, o riesce a trovare una strada o è giusto chiudere qui.
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