Se il calcio fosse matematica e seguisse (sempre) dinamiche logiche non ci sarebbe molto da fare. Meglio lasciar perdere San Siro, l'Inter, Lautaro e soci e andare direttamente a domenica. Per fortuna però “la palla è rotonda” ma a volte rimbalza come fosse quadrata e, quindi, può capitare anche che la Fiorentina vada al Meazza e perché no, metta in crisi quella che (ci perdonerà Beppe Bergomi) era e resta la squadra con la rosa più forte d'Italia. Del resto basta pensare a quanto successo giusto quattro giorni fa al Franchi. Una partita finita, sepolta, andata e che, per 70', aveva visto una squadra giocare a calcio (e che calcio) e l'altra stare a guardare. Inerme, e incapace di opporre la benché minima resistenza. Eppure, quella partita, stavano per vincerli quelli (vestiti di viola) che per tre quarti di gara non ci avevano messo mano. Questo è, il calcio. Uno sport folle e quindi magari ingiusto, ma sicuramente bellissimo.

L'imbucata
Pioli, è l’ora del coraggio e delle scelte forti. Nessun altro le può fare
Problema di testa
—A proposito di domenica e della sfida col Bologna però, lasciatemi dire un'ultima cosa. Credo e spero che Stefano Pioli nel post partita abbia voluto difendere i suoi giocatori, lasciando al chiuso dello spogliatoio l'analisi “vera”. Altrimenti sarei oggettivamente in difficoltà nel capire come sia stato possibile che il mister abbia visto un match pari, nel quale pareva (stando alle sue parole) che la banda di Italiano si fosse ritrovata avanti 0-2 quasi per sbaglio. Non è così e, ribadisco, penso che lo sappia e sapesse benissimo anche lui. L'altra sera infatti, con buona pace di chi come il sottoscritto si era lasciato illudere dai segnali arrivati da Vienna, si è rivista una Fiorentina bruttissima. Senza idee col pallone tra i piedi, impaurita, timida e tremendamente fragile. E quanto successo nel finale non ha fatto altro che rafforzare la convinzione che mi porto dietro da un po': il problema è soprattutto mentale. Non solo, ovviamente, perché ci sono anche motivazioni più prettamente tecniche o tattiche, ma quello che frena i viola è un “baco” psicologico.
Serve il coraggio che fu di Gasp
—Non è un caso insomma che una volta liberata da qualsiasi peso, con una situazione disperata e apparentemente compromessa, abbia reagito. Non che sia una consolazione. Anzi. E' un bel guaio perché il peso e le pressioni, vista la classifica, non potranno che aumentare. E così vengo alla partita di stasera e, più in generale, a come mi giocherei io questo momento se fossi (e per fortuna non lo sono) l'allenatore: coraggio. Dev'essere questa la parola d'ordine, con un esempio/precedente ben stampato in testa: Gasperini e l'Atalanta. Ricordate, no? Quando a Napoli, ad un passo dall'esonero, il Gasp buttò dentro quasi tutti i ragazzini, vinse e diede di fatto il via al ciclo più incredibile degli ultimi anni. Ecco. Io fossi Pioli farei lo stesso. Largo a chi è libero di testa, a chi magari ha pure un pizzico di incoscienza (vedi Fortini) o comunque ha dimostrato di vivere meglio questa situazione. Mi vengono in mente anche Fazzini e Ndour, per esempio. Di certo c'è che una sferzata va data e visto che resto convinto che il mister sia la persona migliore e più forte dentro questa Fiorentina, mi aspetto da lui qualche idea forte.
La società è questa
—Non penso infatti che la società abbia la forza per sostenere scelte diverse e il motivo l'ho ripetuto più volte. Il direttore sportivo ha sicuramente esperienza e carattere per gestire uno spogliatoio e per confrontarsi con l'allenatore ma la sua situazione è quella che è: contestato, e destinato a salutare a fine stagione. Difficile, e se ci riesce bravo, che possa aver la stessa presa che avrebbe in una situazione normale. Ci sarebbe un direttore generale, certo, ma che (gli) piaccia o no non basta la fiducia della proprietà per farne un dirigente all'altezza. Lo potrà diventare, per carità, studierà e diventerà un nuovo Galliani. Nessuno lo mette in dubbio. Così come nessuno nega quanto si stia impegnando o quante ore spenda per la Fiorentina. Semplicemente, ma sicuramente sbaglia chi scrive, servirebbe ora come ora qualcuno con più esperienza, carisma, conoscenze, credibilità... eccetera... eccetera... eccetera....
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