Sognar non costa niente...E a chi non piacerebbe una Fiorentina in versione Barcellona?
La sosta, si sa, porta spesso con sé analisi e (mini) bilanci, commenti su quello che è stato e previsioni su quello che potrebbe essere. E poi ancora mercato (e se ne parlerà parecchio, soprattutto se da qua a gennaio la squadra confermerà quanto di straordinario fatto fino ad oggi), ipotesi, pronostici e sogni. Ecco. Sogni. Confesso che è successo anche a me, anche se non è stato un “pensiero” per l'immediato. Non è stato, tanto per intendersi, un sogno dedicato all'acquisto del miglior vice Kean possibile o di un esterno sinistro che spacchi. Certo, ne parleremo e in parte ne abbiamo già parlato, ma stavolta ho sognato qualcosa di diverso.
E' successo un paio di giorni fa quando, sull'ultimo numero di Sportweek, ho letto la classica classifica dei migliori talenti Under 20 sparsi in giro per il mondo. La chiamano “Generazione Y” (in onore di Yamal) ed è quella ovviamente destinata a scrivere la storia del pallone nei prossimi anni. Guardando quella lista di campioncini o potenziali tali, e leggendo di come il Barcellona sia uscito da una crisi nerissima (tecnica ma soprattutto economica) tornando a puntare forte sul proprio marchio di fabbrica (i “bambini” cresciuti alla Masìa) e lasciando perdere spese folli e spesso disastrose dal punto di vista della resa. Per fortuna la Fiorentina non deve rimediare ad alcun disastro (anche l'ultimo bilancio conferma quanto il club sia sano, e questo è stato e sarà sempre riconosciuto a questa proprietà) e può quindi programmare scegliendo in totale serenità che strada percorrere.
E qua veniamo al mio “sogno”. Perché premesso che l'estate scorsa è stata teoricamente posta una buonissima base (ovviamente al netto del riscatto dei tanti prestiti, altrimenti la storia cambierebbe parecchio) e che è giusto costruire su quella per tirar su un palazzo sempre più bello, sarebbe altrettanto stimolante insistere (perché qualcosa già si sta vedendo) sul percorso che potrebbe fare della Fiorentina un modello se non unico nel calcio italiano, sicuramente rarissimo. Del resto le premessa (fondamentali) c'è. Il riferimento è ovviamente al Viola Park, un centro sportivo tra i più belli e funzionali d'Europa all'interno del quale i giovani o giovanissimi sono messi nelle migliori condizioni possibili per crescere. Un'infrastruttura costata tantissimo, che ha costi di gestione elevati (circa 10 milioni l'anno) ma che, pensando a medio e lungo termine, non può che rappresentare una risorsa, e non una spesa.
L'importante è portare avanti tanti altri investimenti: nello scouting, nei tecnici (sono loro, nei settori giovanili, a fare la differenza) nell'acquisto di giovani anche per la prima squadra ma, soprattutto, nella realizzazione della Squadra B. Farlo costa tanto, è verissimo, ma siamo sempre alle solite: se fatto seriamente, alla lunga (ma nemmeno troppo) non sarebbero soldi né buttati né spesi a vuoto. Anzi. Sarebbero soldi guadagnati e, particolare ancor più importante se si parla di sport, porterebbero con loro un sicuro aumento del patrimonio tecnico. Guardate la Juve Next Gen (ha già “prodotto” giocatori per circa 90 milioni), pensate a quello che sta facendo il Milan (Camarda, ma non solo) e preparatevi a vedere i frutti che usciranno dall'Atalanta. Tre società che, piaccia o no, hanno spesso rappresentato un modello vincente e che la Fiorentina dovrebbe assolutamente seguire. Anche perché, considerando il Viola Park e il fatto che qua non c'è (ancora) la necessità assoluta di vincere, a Firenze le condizioni (almeno rispetto a bianconeri e rossoneri) potrebbero essere addirittura migliori.