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Fiorentina-Milan, il match delle ruspe. E nel 2026 la festa in cantiere

Niccolò Ghinassi
Niccolò Ghinassi Redattore 

“Mal comune mezzo gaudio” si suol dire. Già, perché Firenze non è l’unica città dove il tema stadio resta arroventato. Lo sanno bene Inter e Milan, le quali hanno potuto constatare anch’esse la difficoltà di gestire un progetto di creazione di un nuovo impianto. Inizialmente, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala sembrava appoggiare la demolizione di San Siro: “Noi eravamo disposti ad abbattere San Siro per un nuovo impianto, se il vincolo lo impedisce è chiaro che la strada maestra per noi diventa la rivalutazione di San Siro” – aveva detto a gennaio il primo cittadino milanese (LEGGI QUI LA NOTIZIA). L’opzione di restyling dell’impianto, però, è stata scartata perentoriamente subito dai due club meneghini, con il Milan che potrebbe ora trovare la soluzione che non ha trovato la Fiorentina: costruire il suo nuovo stadio. L’area individuata (ed acquistata a febbraio) dai rossoneri è quella nella zona San Francesco a San Donato Milanese, e negli ultimi giorni la recinzione della superficie è stata ultimata, anche se Sala spera ancora che si possa costruire lo stadio nell’area di San Siro. I rossoneri non hanno, quindi, avuto il problema di Commisso, e sono riusciti ad ottenere un’area di un Comune limitrofo dove instaurare la loro prossima casa. Negli ultimi giorni erano, però, circolate voci sulla possibile vendita di quote della società da parte di Gerry Cardinale, il quale avrebbe aperto alla possibilità di far entrare un socio di minoranza. La necessità sarebbe quella di rimpinguare il proprio capitale vendendo "al prezzo base di costo fino a 150 milioni del capitale investito iniziale per riequilibrare il portafoglio". Ipotesi poi smentita da un portavoce di RedBird a Reuters. Nel mezzo ci sarebbe, comunque, anche la questione stadio. Secondo i rumors, infatti, il Milan e il fondo RedBird parlavano già mesi fa anche della possibilità di realizzare uno stadio a San Donato. Per realizzare l'impianto, secondo Calciomercato.com, si prospettava un investimento da 1 miliardo - ma con 900 milioni di debito finanziato - e con la partenza dei lavori ad ottobre 2025. Lo stadio sarebbe stato da oltre settantamila posti, a cui aggiungere la creazione del nuovo quartiere generale del club, di un nuovo store, di un museo, un hotel, e diverse aree ristoranti e bar oltre a negozi al dettaglio. Dichiarazioni di intenti che oggi vanno contro l'indicazione di provare a realizzare in ogni caso un nuovo impianto ma in coabitazione con l'Inter per abbattere i costi. Infine, è di pochi giorni fa anche la notizia che il WWF Martesana ha presentato un’istanza al Tribunale Civile di Milano contro Sportlifecity, la società controllata dal Milan e proprietaria dell'area, sullo spazio verde su cui dovrebbe sorgere il nuovo impianto dei rossoneri. Insomma, gira e rigira, anche a Milano, come a Firenze, i problemi sono sempre gli stessi: conti che non tornano, progetti ambiziosi ma incerti ed ostacolati da burocrazia e tempistiche, dichiarazioni altisonanti che si smentiscono e cambiano di giorno in giorno. Con la differenza che in questo caso una nuova area per un nuovo stadio è stata identificata e che non verrà effettuato il restyling di una vecchia struttura, con tutti i benefici che potrebbe trarne il (i, nel caso Inter e Milan condividessero un nuovo impianto) club.


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