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RISCHIO BOOMERANG

Fazzini e Viti, il bello (e il brutto) di essere tifosi viola nella Fiorentina

Simone Bargellini Vice direttore 
La Fiorentina ha messo dentro due veri tifosi viola. Può essere un vantaggio, ma dovranno sfatare il "tabù" di Venuti e Viviano

Due tifosi viola nella Fiorentina. Per Jacopo Fazzini e Mattia Viti vestire la maglia gigliata e giocare al Franchi è davvero un sogno. Non come quegli slogan preconfezionati che, ormai, qualsiasi calciatore recita ad ogni trasferimento (che poi, per chi cambia squadra di continuo, diventa una barzelletta). No, no, questi due sognavano davvero guardando Jovetic o Borja o Pepito Rossi quando erano bambini. Fiorentino con trascorsi nel Ponte a Greve e Audace Legnaia il difensore, viareggino ma di famiglia viola il centrocampista, entrambi approdati in Serie A grazie all'Empoli e adesso pronti a vestirsi di viola. Tutto molto bello, o quasi.

Già perchè la storia recente ci racconta di quanto sia difficile essere profeti in patria a Firenze. Anzi, a volte l'esser tifosi e calciatori viola si è rivelato un boomerang. Pensiamo all'ultimo caso, quello di Lorenzo Venuti. La sua storia con Firenze è finita male, nonostante il suo cuore viola e un lungo percorso dal settore giovanile alla prima squadra. Dopo qualche dichiarazione infelice e una serie di prestazioni sicuramente negative, per molti non era più "uno di noi". Anzi, la critica diventava quasi più feroce.

E quello prima di Venuti? Già, Emiliano Viviano. Giglio viola letteralmente tatuato sul petto, approda alla Fiorentina nell'estate della ricostruzione del 2012: è già un portiere affermato e corona il sogno della sua vita. Purtroppo per lui non andrà come sperato, per via di alcune prestazioni negative e un rapporto non idilliaco con Montella, a conti fatti sarà uno dei pochissimi acquisti di quella stagione magica a non andare bene, tanto da salutare dopo appena una stagione. "Ci sentivo troppo e questo mi penalizzò" ammise Viviano tempo dopo.

La fede, il tifo, anzichè essere un valore aggiunto diventarono un ostacolo, per quanto il rapporto con la gente sia sempre rimasto forte. Fermiamoci qui per non risalire a Flachi (un altro che diventò "grande" lontano da Firenze) e altri lontani ormai negli anni.

Adesso ci proveranno Fazzini e Viti. Due ragazzi ancora abbastanza giovani, chiamati a confrontarsi in una piazza importante e pretenziosa. La conoscono bene, da tifosi, ma adesso dovranno dimostrare di saper reggere la pressione sapendo che il loro tifo viola sarà un vantaggio soltanto in partenza.