La squadra ha superato il Ferencvaros (ve lo ricordate? Li abbiamo affrontati ai gironi con due pareggi) nei play-off dopo essere arrivato terza nel gruppo di Europa League. Ma la stagione non sembrava essere positiva, tanto che l'allenatore Carvalhal è stato esonerato. Visti i risultati altalenanti in campionato, dove la squadra è quarta. A marzo è arrivato il sostituto, e non è un nome da poco. Si tratta di Josè Mendilibar, l'uomo che ha portato il Siviglia a vincere l'ultima Europa League contro la Roma a Budapest. Un grande colpo. Una storia, quella di Mendilibar, molto particolare. In Grecia ci è arrivato dopo un lunghissimo percorso in Spagna. Ha iniziato ad allenare nel 97' a Baskonia, luogo conosciuto più per la cultura cestistica che calcistica; poi ha girato moltissimo, tra squadre di medio-basso livello. Fino al 2015, quando arriva all'Eibar, formazione basca salita da poco in Liga. La squadra è la meno ricca dell'intero campionato, gioca in uno stadio piccolissimo. Ma negli anni di Ipurua si fa notare per le numerose salvezze. Calcio verticale, 4-4-2 o 4-2-3-1. Recupero alto del pallone, ritmi alti, e tantissimi cross nel mezzo, uno dei pochi allenatori che spesso usa gli esterni non a piede invertito. La chiamata del Siviglia nel 2023, quando vince come abbiamo detto l'Europa League. Poi l'esonero all'inizio della stagione successiva. Mendilibar schiera il suo Olympiakos con Tzolakis in porta, eroe della serie di rigori a Istanbul contro il Fener. La coppia di centrali è composta da Carmo e Retsos. Il primo è il leader difensivo, alto 1.96 guida la difesa. Retsos invece è passato anche dal Verona. Grande talento ai tempi del Leverkusen, non si è mai affermato. A destra c'è Rodinei, ex ala brasiliana riconvertita a terzino, dotato di ottime qualità nel dribbling, ma difensivamente attaccabile. Sulla sinistra Ortega mantiene più la posizione, e viene usato più a inizio azione. Nel mezzo c'è Vicente Iborra, pretoriano del Siviglia di Emery, e che ha già sconfitto la Fiorentina nelle semifinali di EL del 2015. Giocatore fisico ed esperto. Al suo fianco diverse le opzioni, tra Camara, Ciquinho e Hezze. Gli esterni, giocatori chiave per Mendilibar, sono Podence, ex Wolverhampton, giocatore piccante nell'uno contro uno, e Fortounis, capitano e talento mai del tutto sbocciato: il simbolo della squadra. Loro sono le presenze fisse per il tecnico basco. Il ruolo di 10 è variabile, può agirci lo stesso Fortounis, oppure può essere inserito un centrocampista più fisico come Ciquinho, fondamentale nel doppio confronto con il Villa. L'altra alternativa è l'uomo del giorno. Stevan Jovetic, sì proprio lui. Dopo un infinito girovagare, tanti infortuni, e diversi ruoli cambiati, lo ritroviamo come l'unico, assieme a Justin Kluivert, ad aver segnato in carriera in tutti e cinque i maggiori campionati europei. Non ha più i riccioli di Firenze, è piuttosto attempato. Ma la tecnica c'è, e Mendilibar spesso lo usa centralmente per dare qualità. La punta è senza dubbio El Kaabi, autore di 27 gol stagionali, di cui 10 in coppa. Il marocchino sente la porta, è fisico, e può dare molto fastidio, contro l'Aston Villa è stato infermabile sottoporta.
esclusive

/www.violanews.com/assets/uploads/202304/c2fa307bc431affc49bd47e0a7d000b6.jpg)
