Forse il problema ieri è stato proprio il dove, nel senso che se Cabral e i suoi allegri compagni di samba Igor e Dodo' avessero dato spettacolo dall'altra parte del campo nessuno si sarebbe scandalizzato. Già in autunno, finché il Brasile ha vinto nel corso dei Mondiali in Qatar, si discuteva dell'opportunità di lasciarsi andare a balli sfrenati dopo aver segnato, ma i brasiliani sono categorici: sono fatti così, ti rispondono, inutile tacciarli di arroganza.
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Dove si balla
Esulando però dal contesto di Verona, da cui comunque si possono trarre indicazioni positive, la spensieratezza di Cabral, che prima prende in giro il Var dopo l'episodio della goal line technology, poi fa il balletto davanti alla telecamera a Verona, restituisce alla Fiorentina un attaccante che si può definire in fiducia dopo più di un anno. 5 gol in 4 partite, 80% il tasso di conversione nel 2023, media alla Vlahovic da mantenere, alimentare, conservare. Guai, in questo momento, a mettere Jovic, che avrà il suo spazio in Conference League, dove è capocannoniere. Interrompere la catena che sta costruendo sarebbe un autogol clamoroso, soprattutto contro una difesa, quella del Milan, che si è ritrovata con il passaggio a 3 e l'inserimento di Thiaw.
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L'espressione del ballo
—"Prima balla, poi pensa. E' l'ordine naturale", diceva Samuel Beckett, drammaturgo e poeta irlandese. Non sappiamo se Cabral lo ha mai letto, di sicuro lo ha fatto suo, non ha pensato, un po' ingenuamente, di essere sotto ai tifosi del Verona. E ha fatto suo anche il filosofo greco Platone: "Cantare e ballare bene vuol dire essere ben educati". Infatti il bomber ex Basilea ci ha tenuto a spiegarsi nel post partita, assicurando che non ci fosse nulla di intenzionale nel caos che poi si è venuto a creare. Cabral fa come Dargen: "fottitene e balla, tra i rottami balla, per restare a galla", negli incubi dei fiorentini che prima di Verona temevano di essere risucchiati come due, tre, quattro anni fa nella lotta per non retrocedere. E se Amrabat ha reagito con Lord Byron ("Nessun uomo ragionevole vuole ballare"), interrompendo la festa dei compagni, siamo sicuri che alla prossima occasione King Arthur non mancherà di dare spettacolo con la sua spontaneità. Magari di nuovo in casa, dove tutti potranno ballare con lui.
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