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Playoff, dalla Torcida ad un’altra Akademia: stavolta contro chi? L’analisi

Matteo Torniai Redattore 

Nel calcio europeo, certi nomi evocano subito ricordi. Il Craiova è uno di questi, almeno per la Fiorentina. Nel 1982, nella Coppa UEFA, furono proprio i rumeni a eliminare i viola nel primo turno, avviando un cammino che li portò in semifinale. Quel Craiova Maxima è rimasto nella storia del calcio dell’Est, e anche se la società attuale è frutto di una ricostruzione, l’identità non è andata perduta. Con due Coppe di Romania conquistate negli ultimi anni, il club è tornato competitivo in patria e ha investito in un impianto d’avanguardia come lo stadio Ion Oblemenco. Nel turno precedente ha avuto la meglio sul Sarajevo e ora si affida a un mix di giovani talenti locali e veterani per continuare a stupire. Forte in casa e ben organizzato, il Craiova rappresenterebbe un incrocio denso di memoria e insidie. Il nome?Universitatea Craiova deriva dalla volontà dei docenti e degli studenti dell'omonima università cittadina. Il paragone si crea da solo con la Puskas Akaedemia (Ungheria), ostacolo rivelatosi veramente complicato da oltrepassare. Nel caso degli ungheresi l'associazione non è relativa alla natura scolastica dei fondamenti del club, ma alla natura educativa. La Puskas Akademia è diventata negli anni simbolo di creazione e formazione di talento locale: un vero e proprio centro di formazione calcistico. Non a caso, recentemente, il portiere che, un anno fa, ha affrontato la Fiorentina, Armin Pecsi, è passato al Liverpool di Arne Slot.