L'ex allenatore della Fiorentina ed ex c.t. della Nazionale Cesare Pradelli, è da qualche mese a capo di un progetto FIGC che servirà allo sviluppo dei calciatori dei settori giovanili. Oggi, in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, ha analizzato i principali problemi del calcio italiano:

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Lo sfogo di Prandelli: “In Italia Yamal si sarebbe perso. Dobbiamo cambiare”
Oggi non ci sono più gli oratori e non si gioca più per strada. Inutile fare battaglie di retroguardia. Però adesso dobbiamo cambiare. E' inutile dire agli Under 14 che giocano a pallone parole come "Falso Nueve", "appoggia e va", braccetti e 4-3-3. Occorre assolutamente riconquistare l’aspetto ludico del calcio. Devono prima di tutto divertirsi. Se vogliono fare dei dribbling, vanno lasciati fare. C’è tempo per insegnargli che questo è un gioco di squadra. Avrà tempo per le regole, per gli schemi. Nel mio piccolo ci provo. Col presidente Gravina stiamo lavorando a un progetto della FIGC che riguarda le scuole calcio.
"Vi dico una brutta cosa"
—"Se dieci anni fa avessimo avuto la fortuna di avere un talento come Lamine Yamal sui campi delle giovanili, ce lo saremmo fatto sfuggire. I nostri allenatori gli avrebbero tolto la gioia di giocare e divertirsi ubriacandolo di schemi, diagonali, occupazione dello spazio, seconde palle e attacco alla difesa schierata. Nelle nostre scuole calcio da anni si va nella direzione sbagliata. Non è vero che il talento in Italia non esiste più, è solo che lo coltiviamo nel modo peggiore possibile. Gli esempi esteri vanno presi e adattati al nostro calcio."
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