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il non saluto di bruno neri

10 settembre 1931, il viola Neri non alza il braccio. La verità di quell’episodio

Roberto Vinciguerra
Roberto Vinciguerra Redattore 
Il 10 settembre 1931, prima di un'amichevole infrasettimanale contro il Montevarchi, Bruno Neri non salutò "romanamente" le poche centinaia di spettatori presenti al "Berta"

Il primo confronto assoluto disputatosi sul terreno dell'attuale stadio fiorentino, ossia un'amichevole di circa 60 minuti totali (quindi neanche annoverabile fra i match test "ufficiali"), si tenne il 10 settembre 1931 e vide scendere in campo la Fiorentina e l'Aquila Montevarchi. I viola si affermarono per 6-0 grazie ai gol di Petrone (5 volte) e Bonesini. Quella gara venne organizzata essenzialmente per testare il nuovo terreno di gioco in previsione inaugurazione ufficiale del "Giovanni Berta" (prima denominazione dello stadio fiorentino), in programma 3 giorni dopo, cioè il 13 settembre 1931, contro gli austriaci dell'Admira, contro cui i ragazzi di Felsner si imposero 1-0 (gol di Petrone).

Quella "sgambata" contro il Montevarchi, però, è rimasta soprattutto nella storia per il gesto del centrocampista viola Bruno Neri il quale, in uno stadio in cui erano presenti poche centinaia di persone (in quanto ancora privo sia di entrambe le curve che della Torre di Maratona, e con le due mezze tribune della Maratona totalmente inagibili come si può notare bene nella foto), decise di non fare il tradizionale "saluto romano" prima dell'inizio della gara, un episodio che, a distanza di 94 anni, cattura ancora l'interesse di molte persone.

Neri era stato uno dei protagonisti, solo pochi mesi prima, della prima storica promozione in Serie A della Fiorentina, ma, in occasione di quel particolare "test", partì inizialmente dalla panchina (i cambi erano possibili solo nelle amichevoli a quei tempi). Il centrocampista faentino, nonostante quella sorta di "pubblico affronto" nello stadio, tra l'altro, fortemente voluto dal presidente gigliato Ridolfi (una delle figure di spicco del regime anche a livello nazionale), durante la gara entrò ugualmente in campo dalla panchina prendendo il posto di Bigogno, a dimostrazione che, quel gesto volontariamente dimostrativo (rimasto immortalato nella celebre foto), all'epoca passò praticamente inosservato considerata la totale assenza di gerarchi del regime fascista quel giorno in viale Fanti. Tra le "fake" più circolate negli ultimi 20 anni  riguardanti questo episodio ricordiamo, sicuramente, quella della presunta (quanto impossibile) presenza di Benito Mussolini in tribuna. In fondo, si trattava di una "sgambata" della durata di un'ora scarsa, programmata in un insolito orario infrasettimanale e disputata, come già specificato, solo per testare il manto erboso del nuovo stadio fiorentino. Bruno Neri, che nelle gare successive tornò a fare regolarmente il "saluto romano" (come aveva sempre fatto, del resto, in precedenza), perì da partigiano sull'appennino tosco romagnolo, vicino a Marradi, il 10 luglio 1944 sotto il fuoco nazista---> LEGGI TUTTI I RISULTATI STAGIONALI DELLA FIORENTINA