Neri era stato uno dei protagonisti, solo pochi mesi prima, della prima storica promozione in Serie A della Fiorentina, ma, in occasione di quel particolare "test", partì inizialmente dalla panchina (i cambi erano possibili solo nelle amichevoli a quei tempi). Il centrocampista faentino, nonostante quella sorta di "pubblico affronto" nello stadio, tra l'altro, fortemente voluto dal presidente gigliato Ridolfi (una delle figure di spicco del regime anche a livello nazionale), durante la gara entrò ugualmente in campo dalla panchina prendendo il posto di Bigogno, a dimostrazione che, quel gesto volontariamente dimostrativo (rimasto immortalato nella celebre foto), all'epoca passò praticamente inosservato considerata la totale assenza di gerarchi del regime fascista quel giorno in viale Fanti. Tra le "fake" più circolate negli ultimi 20 anni riguardanti questo episodio ricordiamo, sicuramente, quella della presunta (quanto impossibile) presenza di Benito Mussolini in tribuna. In fondo, si trattava di una "sgambata" della durata di un'ora scarsa, programmata in un insolito orario infrasettimanale e disputata, come già specificato, solo per testare il manto erboso del nuovo stadio fiorentino. Bruno Neri, che nelle gare successive tornò a fare regolarmente il "saluto romano" (come aveva sempre fatto, del resto, in precedenza), perì da partigiano sull'appennino tosco romagnolo, vicino a Marradi, il 10 luglio 1944 sotto il fuoco nazista. ---> LEGGI TUTTI I RISULTATI STAGIONALI DELLA FIORENTINA

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