All'interno delle pagine sportive de La Nazione troviamo un interessante parallelismo tra Dusan Vlahovic e Federico Chiesa. I punti di contatto tra i due sono tanti: il primo si chiama ovviamente Fiorentina, la società che li ha fatti crescere e trasformare da ragazzini di belle speranze in top player. Poi, ovviamente, c’è tutto il resto. Il rendimento, il talento, la capacità di fare quello che agli altri non riesce o non viene naturale. La sovrapposizione che in casa viola si vuole evitare a tutti i costi è quella sui destini ed il futuro. Chiesa, simbolo della prima Fiorentina di Commisso, tradì la fiducia e l'affetto del patron spingendo per la Juventus a tutti i costi, ma oggi a tenere banco è la trattativa per il rinnovo di Vlahovic, tra i primissimi posti nell'agenda del n°1 viola che va dalla fine di questa stagione all'inizio della prossima.
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Destini a confronto
Vlahovic, niente scherzi: gol e contratto. Dimenticando il grande ex Chiesa
L'obiettivo di Commisso è di arrivare a firmare presto il nuovo accordo che dovrà certificare la scelta di Vlahovic
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Rocco vuole tenersi stretto Dusan. L'attaccante ha un contratto che – in termini di mercato – è definitivo ’inadeguato’ al valore del giocatore. Un contratto ’piccolo’ per difendersi da attacchi e pressioni che già ci sono. La Roma, il Milan (con lo sponsor di Ibra) e poi i sondaggi e le proposte dall’Inghilterra e dalla Germania. Vlahovic, insomma, proprio come fu per Chiesa, è il simbolo della Fiorentina, ma su di lui le ombre del mercato potrebbero farsi preoccupanti. L'obiettivo di Commisso è di arrivare a sottoscrivere presto il nuovo accorco che dovrà certificare la scelta di Vlahovic (essere la bandiera e il futuro della Fiorentina) e ridare un valore più giusto al suo cartellino.
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