Rocco Commisso è molto deluso per la lentezza con cui procedono i lavori al Viola Park. Invece dei 60 milioni iniziali previsti, il presidente viola ne ha già spesi 110. Adesso, per il ritiro estivo della squadra, cresce l'ipotesi Amiata. Commisso, come scrive La Repubblica, fin dal suo arrivo nel 2019, aveva fatto del centro sportivo la rappresentazione migliore del suo motto e in pochissimo tempo era riuscito a ottenere i permessi per realizzarlo. L'idea era quella di partire con i lavori nel 2020 e di terminare il tutto in 18 mesi.
la Repubblica
Viola Park, quanti ritardi! Costi raddoppiati e nessuna certezza
I problemi e i tanti ritardi
—Poi è arrivata la pandemia, il mondo si è fermato e il COVID segnò il primo ritardo. Nell'ottobre del 2020 il Viola Park fu nuovamente presentato alla stampa, ma stavolta con il progetto definitivo, con i lavori sarebbero partiti nel 2021 e terminati entro l'anno. Il nuovo stop, però, fu dato da un altro evento non preventivabile: la guerra in Ucraina. Per l'appunto l'acciaio scelto proveniva proprio da Mariupol, luogo di scontro e devastazione. Così i prezzi iniziarono a salire alle stelle e dai 60 milioni previsti, Commisso ha dovuto sborsare più di 110 milioni di euro, quasi il doppio e la cifra è destinata a salire. Quindi niente inaugurazione nel 2022, con la speranza per i primi mesi del 2023, andati poi persa anche quella. Con il suo ritorno in Italia dopo le vacanze di Natale il presidente viola ha constatato che i lavori procedevano a rilento, con la speranza che sarebbe stato pronto almeno per l'estate.
Nuova idea per il ritiro estivo
—La Fiorentina aveva deciso di interrompere il rapporto decennale con Moena, proprio per spostare il ritiro estivo in quella che sarà la nuova casa viola. I ritardi continuano ad intensificarsi e i viola saranno costretti a virare su un piano B anche per l'estate, che sarà, molto probabilmente, l'Amiata.
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