Anche Il Corriere Fiorentino si concentra sul ruolo di Pietro Terracciano nella vittoria di Bergamo e, più in generale, all'interno della rosa viola. Nel calcio di oggi è già difficile avere un "numero uno", figuriamoci due. Un problema per tanti, ma non per la Fiorentina, che ha Dragowski e soprattutto ha Terracciano. Uno che contro l’Atalanta ha dimostrato per l’ennesima volta di essere molto più di un "12" tanto che la gerarchia (Drago titolare, e lui in panchina) rischia di essere messa seriamente in discussione. Una sfida nella quale l’ex portiere di Catania ed Empoli ha dato l’ennesima dimostrazione di affidabilità, risultando determinante in almeno tre occasioni quando l’Atalanta, nel secondo tempo, ha esercitato la sua massima pressione alla ricerca del pareggio.
Corriere Fiorentino
Terracciano, guanti (e piedi) sicuri che ora insidiano Dragowski
Terracciano ha dimostrato per l’ennesima volta di essere molto più di un 12, tanto che la gerarchia in porta può essere messa in discussione
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Ma non è solo una questione di parate. Terracciano infatti nelle sue prestazioni mette tanto altro: personalità, decisione, sicurezza nelle uscite e, particolare da non sottovalutare, una grande qualità nel gioco nei piedi. Un fondamentale nel quale mostra maggiore dimestichezza rispetto a Dragowski che nel gioco con i piedi è si migliorato mostrando però ancora qualche imbarazzo. C’è un dato in particolare, riferito alla partita di Bergamo, che spiega bene quanto Terracciano sappia contribuire alla costruzione dell’azione. È quello che viene chiamato "indice di verticalità", indica gli avversari superati con un passaggio in verticale e tiene conto soltanto dei passaggi andati a buon fine. Il portiere della Fiorentina, con 3,38, è risultato essere il migliore della Fiorentina dopo Saponara, Biraghi e Duncan. Non solo. Con un indice pari a 88,61% il portiere viola è stato il giocatore viola che più di ogni compagno si è reso disponibile alla ricezione di un passaggio.
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