La lunga intervista di Lucas Martinez Quarta a Tuttosport - la prima parte - prosegue con tanti altri argomenti. Per esempio le vicissitudini avute al River. Quando, a soli 20 anni, ha dovuto fare i conti con la frattura del perone e una squalifica di 7 mesi per una positività ad un diuretico, nel 2016/17. Il Chino - soprannome affibbiatogli a soli 4 anni dalla mamma di un compagno di squadra - conferma di avere radici italiane profondissime, pugliesi per la precisione. Cresciuto in una famiglia con una forte cultura legata a questo Paese. Al River Plate giura amore eterno, la squadra nella quale è cresciuto e ha vissuto 8 anni. Si augura che la Fiorentina possa divenire una seconda casa, anche se "non sarà mai come al River". Elogia i suoi compagni e il presidente Commisso che ha dimostrato di voler fare le cose in grande. L'augurio che rivolge al patron è che gliele lascino fare, per lui e il bene della Fiorentina.
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Quarta/2: “River insuperabile, ma Commisso vuol fare le cose in grande”
La seconda parte dell'intervista del Chino Martinez Quarta, sulle pagine di Tuttosport
Su un ipotetico futuro con la fascia al braccio, non vuole accelerare troppo. D'altra parte, è arrivato da pochissimo a Firenze. Non manca però di definirlo un orgoglio, visto i grandi calciatori che l'hanno indossata. Davide Astori in testa che i compagni gli hanno descritto come una persona stupenda. Nel ruolo si ispira a Sergio Ramos, ma anche Romero, Chiellini e De Ligt. Oltre ai centrali dell’Inter e a Pezzella che lo ha aiutato tantissimo nel suo inserimento. A meno di 25 anni è titolare nella Seleccion Argentina. Sugli obiettivi ha le idee chiare. vincere con l'albiceleste e diventare tra i migliori difensori al mondo. Oltre a giocare un giorno la Champions per vincerla.
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