Velocità e precisione
—Anche perché c’è l’altra faccia della medaglia. Si parlava del ruolo da playmaker: delicato, si sa. E il pallone perso a San Siro contro l’Inter, da cui è scaturito il cross di Dimarco per il gol di Thuram, ne è la riprova inequivocabile: più sale il livello, più si restringe il margine di errore concesso. Infine, ma non ultimo per ordine di importanza, un’altra richiesta ad Arthur, proprio per il tipo di gioco della Fiorentina fatto di possesso palla e di controllo dell’azione con percentuali quasi sempre superiori a quelle dell’avversario, qualunque sia, è quello di riuscire a muovere il pallone stesso con velocità e precisione, per evitare l’intercetto e le conseguenze appena ricordate. Poi, quando ci sarà Maxime Lopez, si dividerà le responsabilità con il francese.
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