La Fiorentina si prepara a prendere il posto della Juventus in Conference League: Nyon deciderà a metà luglio. Sanzione in vista?
Juve o Fiorentina, nella prossima Conference un’italiana ci sarà sicuramente. Ma meglio non trattenere il respiro in attesa che l’enigma si risolva: il “processo” alla Juventus per le presunte violazioni del Fair Play finanziario, infatti, è semplicemente alla fase d’investigazione. Il dibattimento non è ancora cominciato. Inchiesta complicata, si sapeva, e tempi lunghi. Impossibile sperare in una sentenza questa settimana, difficile anche nella prossima. Lo scenario più probabile è che il primo grado si concluda a Nyon entro metà luglio. Per ragioni d’urgenza, l’eventuale appello bianconero sarà rivolto direttamente al Tas, senza un secondo grado davanti ai giudici Uefa. L’obiettivo è avere una risposta entro fine luglio/primi di agosto, così da completare la lista delle squadre iscritte al sorteggio dei playoff di Conference (il 7 agosto).
Squalifica di un anno? La Juve non si oppone
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Si era diffusa la voce che la Juventus, non proprio contenta di andare in Conference, avrebbe potuto rifiutare la partecipazione. Un'eventualità remota e autolesionista. Un club che rifiuti di partecipare alla coppa per la quale s’è qualificato rischia infatti una multa e anche peggio, e ci sarebbero conseguenze anche per la federazione cui appartiene. In realtà è molto più probabile che, dialogando con il giudice, la Juve capisca che la squalifica di un anno sia una prospettiva realistica e quindi la accetti senza opporsi. Il buon senso suggerisce che, in presenza di una squalifica di un anno, e la prospettiva di “saltare” la Conference, la Juve non vada al Tas. Discorso diverso in caso di un’esclusione più pesante, dai due anni in su: questa precluderebbe un’eventuale Champions e spingerebbe comprensibilmente la Juve a rivolgersi ai giudici di Losanna (la Cassazione dello sport europeo).