L'edizione odierna del Corriere Fiorentino pone l'accento sull'abbondanza in attacco sulla quale può contare Vincenzo Italiano, in particolare sulle corsi esterne. La richiesta del tecnico viola era stata chiara fin da subito: cinque ali per sviluppare al meglio il gioco offensivo. Una scelta giustificata dal lavoro massacrante che Italiano chiede ai suoi interpreti nel ruolo, non a caso quasi sempre sostituiti a gara in corso. Nel girone d'andata la coperta - complici anche le indisponibilità - è quasi sempre stata corta, oggi il tecnico viola può invece contare su una batteria di esterni piena di qualità e di risorse. Merito del club che a gennaio, pronti via, gli ha messo a disposizione Jonathan Ikoné colmando quel vuoto estivo. Da Saponara a Sottil, passando per Callejon e Nico Gonzalez, fino all’ultimo arrivato. Cinque giocatori per due maglie e, ognuno, con caratteristiche diverse.
Il Corriere Fiorentino
Italiano si gode l’abbondanza sugli esterni, ma c’è un aspetto da migliorare
Ikoné, la vecchia guardia, le rivincite di Nico Gonzalez: l’abbondanza può essere la chiave per raggiungere l’Europa
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Proprio su Ikoné mister Italiano predica calma: "Serve pazienza". Probabile che anche a Cagliari l’ex Lille possa partire dalla panchina, ma "Jorko" ha già fatto intravedere tutto il suo potenziale e di sicuro, periodo di ambientamento a parte, il futuro è suo. Da Saponara fino ad ora sono arrivate tante prestazioni positive, mentre il giocatore dal quale forse è lecito pretendere qualcosa in più è Nico Gonzalez. L'argentino ha già fornito 3 assist ed è spesso martoriato dagli avversari (con 46 falli subiti è terzo in serie A alle spalle di Joao Pedro e Vlahovic) ma, per esempio, è fermo a quota 2 in classifica marcatori e, l’ultimo gol, l’ha segnato proprio nella gara d’andata col Cagliari. Era il 24 ottobre e tre mesi di astinenza sono troppi per uno come lui. L'aspetto da migliorare - come nel caso degli altri esterni viola - è l'efficacia sotto porta: solo 7 reti da Gonzalez, Saponara, Sottil e Callejon. Un bottino troppo magro per un tecnico, Italiano, che considera i propri esterni degli attaccanti a tutti gli effetti.
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