Lo aveva spiegato Commisso in tempi non sospetti. Quando il ’caso Vlahovic’ non era ancora deflagrato nella sua completezza. “La Fiorentina non è solo lui o il sottoscritto, c’è un gruppo, una squadra”. Un gruppo, una squadra, ma soprattutto un allenatore. Da queste tre componenti è necessario ripartire per assorbire al meglio una potenziale causa di disturbo nell’armonia che si era creata scrive La Nazione. Difficile che il numero 9 viola voglia creare problemi, ma è ovvio che i retro pensieri potrebbero essere all’ordine del giorno, soprattutto se il rendimento della punta serba non dovessero essere all’altezza di quanto fatto fino ad ora.
LA NAZIONE
Italiano e il compito più difficile: gestire gli effetti dello strappo con DV9
All'allenatore viola spetterà un compito tutt'altro che semplice: lo strappo con il centravanti non dovrà intaccare la serenità e il rendimento del gruppo
L’imperativo deve essere fare quadrato, per non creare potenziali alibi e arrivare nel modo migliore a una soluzione del ’problema’ che almeno fino a gennaio non potrà essere risolto. Lo strappo con Vlahovic non deve intaccare la serenità e il rendimento in campo della squadra e anche questo sarà compito preciso dell’allenatore e del suo staff. Italiano non si è mai tirato indietro, dimostrandosi grande motivatore, senza fare sconti a nessuno, e senza fare distinzioni di sorta. Il tecnico viola è uno che non fa sconti e allo stesso tempo è coerente nella gestione del gruppo. Nessuna corsia preferenziale per alcuno e anche per questo Il compito della società, invece, è certamente quello più difficile: quando, infatti, nell’ambiente è presente un potenziale elemento di fibrillazione gli aspetti sono più complicati e c’è bisogno di una società forte, decisa e unita.
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