A pancia piena, proprio come dopo le festività natalizie. La scorpacciata di gol contro la Juventus, e i conseguenti slanci di entusiasmo – scrive stamattina Il Corriere Fiorentino – hanno consegnato una Fiorentina sazia e appesantita alla ripresa del campionato. L’impeto e la voglia di vincere con il Bologna sono durati pochi minuti, i primi. Poi la squadra di Prandelli si è messa comoda, adeguandosi ai ritmi di gioco scelti dall’avversario. E alla fine i viola portano a casa un punto che sposta poco gli equilibri. C’è un dato che spiega l’apatia generale che ha colpito gli uomini viola nei novanta minuti di gioco: durante tutto l’arco della partita, la Fiorentina non è mai riuscita a tirare in porta nemmeno una volta.
Tutte, o meglio, le poche conclusioni si sono perse sul fondo senza creare alcun pericolo. E, fatta eccezione per un palo di carambola nei primi minuti, si è dovuto attendere oltre l’ora di gioco per vedere il primo tiro degno di tale nome. Ci ha provato Borja Valero senza tuttavia trovare la giusta mira. Eppure Prandelli, per ripetere l’impresa di Torino o compiere qualcosa di simile, aveva scelto la linea della continuità. Ribery ha guidato i compagni: è sempre stato lui, con un urlo, a far partire il pressing. E, fino alla fine, non ha mollato cercando di propiziare un gol. Slalom, scambi nelle stretto e dribbling ma niente da fare. Certo è che il suo ritrovato entusiasmo sarà utile per tutta la seconda parte di stagione.
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Ma che sogno . La realta’ e’ che anche contro i gobbi ( in 10 ), la pochezza della squadra si era vista largamente. Non facciamoci illusioni sara una stagione di nuova sofferenza. Sperando, di fare questi fatidici 40 punti, che, al momento sembrano molto , ma molto lontani.
Si era il sogno dei babbei. Molti di noi dopo l’inaspettata ed euforizzante vittoria a Torino aveva ammonito che quello fosse soltanto un caso dovuto ad Eupalla ed agevolato dai regali juventini ( e arbitrali). Avevamo ammonito che la vera Fiorentina fosse quella vista nelle 52 partite precedenti e che i problemi fossero tutti intatti. I soliti immancabili sognatori vedevano invece la svolta e immaginavano gioco e goal a a pioggia. Ieri la conferma implacabile della realtà. Non ci vogliono e non ci volevano scienziati per capire dopo la seconda campagna acquisti estiva dell’era Commisso che questa fosse una squadra senza capo ne coda, priva di giocatori importanti in ruoli fondamentali, zeppa di scommesse assemblate superficialmente da dirigenti che mese dopo mese si dimostrano sempre più incapaci e inconsistenti. Sarà molto dura uscire da queste sabbie mobili senza un atto di modestia intellettuale di Commisso ed una conseguente svolta nella scelta dei quadri dirigenziali. Affidare la gestione ad un grande Direttore Generale con provata competenza tecnica l’unica cosa da fare ora.