Dal sogno all’incubo il passo è stato breve, sintetizza La Nazione. Tempo una settimana – fra il ritorno di coppa contro la Juventus e il tonfo con l’Udinese, passando per Salerno – e la Fiorentina si è risvegliata in un inferno di sensazioni negative e con il traguardo dell’Europa ricacciato lontano. L’analisi della situazione, ad opera del quotidiano, si concentra su quattro punti principali.
La Nazione
Fiorentina, dal sogno all’incubo: Italiano alla prese col rebus viola
In una settimana la Fiorentina di Italiano si è risvegliata bruscamente in un inferno di sensazioni negative e con l’Europa lontana
1) La condizione fisica. Il contrasto netto si è avuto nei 90 minuti contro l’Udinese. I bianconeri sono apparsi molto più tonici, forti e atleticamente al massimo, mentre la Fiorentina stentava. Nell'uno contro uno e nel far ripartire la manovra. Un calo fisico accompagnato dagli infortuni che hanno tolto energie preziose. 2) la rigidità di modulo. Italiano è la coerenza in persona: il 4-3-3 stampato a luglio sarà l’assetto tattico fino alla fine. La sensazione – prosegue il pezzo – è che gli infortuni in mediana e le continue sperimentazioni (Ikonè mezz’ala) abbiano cominciato a far traballare la Fiorentina. 3) Il centravanti. L’alternanza Piatek-Cabralnon paga, meglio puntare tutto su uno solo dei due. 4) Le voci sul futuro. Il tema clausola rescissoria, la ’finestra’ di giugno, durante la quale l’avventura di Italiano a Firenze potrebbe anche terminare. Il continuo rimandare ogni eventuale decisione e ogni mossa alla fine della stagione, in un rapporto nato fra applausi e consensi, rendono un senso di precarietà del quale la Fiorentina non avrebbe bisogno.
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