Su La Nazione si fa il punto in casa Fiorentina, a metà tra la dolorosa sconfitta contro il Sassuolo maturata al 94° e la sfida di Coppa Italia contro la Juventus. Bene l'identità di squadra, male il decimo cartellino rosso e la rete subita allo scadere: dal Mapei Stadium esce una squadra promettente e frastornata, uscita a mani vuote per la seconda volta stagionale dopo una gara giocata coraggiosamente in 10 contro 11. Era successo ad Empoli e anche in quel caso - come oggi - la sensazione a fine partita era che ci fosse ancora molto lavoro da fare. Mercoledì arriva la Juventus, buona occasione per voltare pagina ma allo stesso tempo avversario poco indicato per mostrarsi ingenui, troppo su di giri o disattenti come spesso è capitato alla Fiorentina in questa stagione.
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Fiorentina con la Signora in testa. La strategia per voltare pagina
Superato lo choc per il k.o. contro il Sassuolo: dopodomani al Franchi si gioco la semifinale di andata di Coppa Italia
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Lo spogliatoio viola ha superato il contraccolpo della cessione di Vlahovic, figuriamoci se non sarà capace di assorbire le conseguenze del k.o. al 94’ contro il Sassuolo; di sicuro la semifinale di Coppa Italia contro la Juve è una gigantesca opportunità per riaccendere il motore dell’entusiasmo e dell'orgoglio. In questo Italiano ha dimostrato di avere davvero una marcia in più, scegliendo bene anche i tempi per lanciare (o rilanciare) i giocatori. Da Cabral e Ikoné sono arrivati segnali più che confortanti (periodo di ambientazione prossimo alla fine?) e Castrovilli sta tornando nei suoi migliori cenci. I problemi nascono principalmente dalla difesa, anche se è ingiusto colpevolizzare il reparto che si trova esposto ai venti. Il principio del gioco viola è basato sull’intensità, ma poi la vera e propria differenza deve scaturire dall’uno contro uno negli spazi possibilmente aperti. La partita è in sostanza una fase di preparazione all’opportunità di verticalizzare il gioco ripartendo con ferocia, caratteristica quest’ultima che la Fiorentina ha moltiplicato dopo la partenza di Vlahovic.
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