La voglia di trattenere Vlahovic, nessuna decisione per quanto riguarda il futuro di Ribery, un grazie a Iachini che meriterebbe una statua nel cuore di Firenze, una serie di violenti attacchi ai giornalisti e una riflessione sul nuovo tecnico. Rocco Commisso - si legge su La Gazzetta dello Sport - ha tirato le somme di una stagione della Fiorentina deludente. Inserendo nel suo lungo intervento anche una provocazione legata alla presunta messa in vendita della Fiorentina. Un appello che, naturalmente, è destinato a cadere nel vuoto.
Il commento
Commisso accuse maldestre. Non è colpa dei giornali se le scelte sono sbagliate
"Commisso va fuori giri", titola stamattina La Gazzetta dello Sport. Ieri la conferenza stampa-sfogo del presidente viola
Sempre sulla rosea troviamo il commento di Andrea Di Caro, del quale vi proponiamo uno stralcio:
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Maurizio Crozza si starà fregando le mani. Già ce lo immaginiamo a provare e riprovare lo slang italo-americano. Dopo le due ore di conferenza stampa involontariamente comica (l’obiettivo però era ben altro...), Rocco Commisso potrebbe entrare di diritto nella galleria dei personaggi cult/macchietta magistralmente riprodotti dal Noschese dei nostri tempi. Modi, accuse, complotti...: ma questo Don Rocco più che da un grande gangster movie di Coppola o Scorsese pare uscito da un film "poliziottesco" all'italiana di serie B. Perché i modi sono stati un po' sbracati, le accuse maldestre, i complotti surreali. Troppo di tutto.
Non si offenda Commisso, faccia come noi che preferiamo riderci su. Perché se prendessimo sul serio ciò che ha detto ieri ci sarebbe da preoccuparsi. Ma non per noi della Gazzetta finiti nel calderone insieme alla quasi totalità della stampa nazionale e locale, ma per la Fiorentina. Dare la colpa alla stampa o all'ambiente è nel calcio la scusa più abusata da chi sbaglia le scelte, non ottiene risultati, fallisce gli obiettivi. Quello che purtroppo per i tifosi è successo in casa viola negli ultimi due anni. Mercato scadente, presunti colpi in realtà veri flop, cambio di allenatori, caos generalizzato, giocatori che vogliono andarsene, polemiche varie. Non era esattamente questo che Firenze si aspettava all'arrivo di Commisso, né quello che lui aveva promesso.
(...)
A Comisso auguriamo di recuperare in fretta oltre alla serenità di analisi anche quella credibilità che tutti, guardando a cosa ha costruito negli States, gli abbiamo riconosciuto al suo arrivo. E che possa aiutare, oltre alla Fiorentina, il nostro sistema calcio a crescere. Questo sfogo arrogante, minaccioso e bislacco, criticato anche dai suoi tifosi, non ha nulla a che vedere con una certa bella America e ci ricorda invece una certa brutta Italia. Che preferiamo resti solo nei vecchi film.
L'ARTICOLO INTEGRALE ALL'INTERNO DELL'EDIZIONE ORDIERNA DEL QUOTIDIANO
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