Dopo l’Inter - si legge sul Corriere Fiorentino - il Napoli. Un altro scontro con una big, un altro avvio a cento all’ora trasformato in vantaggio ma, alla fine, un’altra sconfitta. La seconda consecutiva in casa, la terza in questo campionato. Nessun dramma, per carità, perché l’avversario di ieri era il peggiore possibile e perché la classifica resta «da Europa», ma il senso di esser davanti ad una bellissima incompiuta, per ora, resta. Quella di ieri, da questo punto di vista, era forse la vera prova del nove. Ne è venuta fuori una specie di partita a scacchi, con un’attenzione maniacale nelle marcature preventive per evitare di lasciar spazi in campo aperto ma con la Fiorentina capace, come da abitudine, di prender subito possesso della gara. Meno veemente rispetto a quella vista con l’Inter, ma comunque alta, aggressiva e propositiva. Non a caso la prima occasione se la son costruita proprio i viola, con un gran destro (parato) di Pulgar e poco dopo, meritato, è arrivato il vantaggio con Martinez Quarta.
Il Corriere Fiorentino
Altra rimonta: Fiorentina bellissima incompiuta, al primo errore diventa timida
Come contro l’Inter i viola passano in vantaggio e si illudono. Poi il solito calo nella ripresa e la terza sconfitta su 3 con le big
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A quel punto la curiosità stava nel valutare la capacità di gestione perché dopo un’altra grande mezzora, la banda di Italiano doveva dimostrare di poter durare per tutti i 90’. E invece, alla prima mezza distrazione, ecco il castigo. Un fuorigioco fatto male, la tanto temuta volata di Oshimen, il rigore di Insigne parato da Dragowski ma ribadito in rete da Lozano e il timore di esser davanti ad un film già visto. Una Fiorentina bella ma ancora un po’ immatura e, soprattutto, vittima di bruschi cambi d’umore. Quasi arrogante nell’approccio e finché le cose funzionano ma timida, e improvvisamente impaurita, davanti al primo episodio negativo. Era successo a Roma, con l’Inter, e di nuovo ieri. E così dopo aver incassato il pugno del pari i viola hanno rischiato di andar sotto subito dopo (rovesciata di Oshimen) per poi andare al tappeto in avvio di ripresa. Imperdonabile la dormita sull’1-2 di Rrahmani. Perché regalare reti del genere su calcio piazzato, come già fatto con Dzeko nella sfida con l’Inter, vuol dire vanificare tutto il bello che questa squadra ha dimostrato, anche ieri, di saper costruire.
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