Tutti i limiti della Fiorentina di Stefano Pioli
Il compleanno di Stefano Pioli avrebbe potuto avere tutt’altro sapore: in uno scenario ideale, la Fiorentina avrebbe battuto il Milan, festeggiando con il quarto posto in classifica e un piazzamento da Champions League. Invece, la realtà racconta di una squadra ultima in classifica con soli tre punti, a pari con Genoa e Pisa, e di un tecnico costretto a cercare risposte in mezzo alla crisi. Il problema principale è chiaro: la Fiorentina ha perso troppi punti dopo essere andata in vantaggio, un trend che la rende la peggiore in Italia e in Europa in questa statistica, alla pari con l’Atletico Madrid.
I numeri sono impietosi: 11 punti svaniti da situazioni favorevoli, che avrebbero potuto cambiare radicalmente la stagione — con 25 punti totali la squadra sarebbe a ridosso di Inter e Napoli. Il copione si è ripetuto più volte: dal pareggio beffardo di Cagliari, firmato da Luperto al 95’, alla sconfitta interna col Como, dove la Fiorentina, avanti con Mandragora, è crollata nel finale. Lo stesso è accaduto con la Roma, che ha ribaltato il vantaggio di Kean in pochi minuti, e ancora a San Siro, dove il Milan ha risposto all’illusione del gol di Gosens con la doppietta di Leao. Quattro partite, quattro vantaggi sprecati, tre sconfitte identiche nel punteggio: 2-1. Un destino beffardo che fotografa la fragilità mentale e tattica della squadra.