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TURIN, ITALY - NOVEMBER 04: Dusan Vlahovic of Juventus reacts during the UEFA Champions League 2025/26 League Phase MD4 match between Juventus and Sporting Clube de Portugal at Juventus Stadium on November 04, 2025 in Turin, Italy. (Photo by Stefano Guidi/Getty Images)
C’è una partita che sembra non voler cominciare mai per chi dovrebbe deciderla. Un’ombra sottile, invisibile, che si allunga sul campo e trattiene ciò che tutti si aspettano. Una maledizione - se vogliamo - dalla curiosa ricorrenza, che da quattro anni continua imperterrita a gravitare intorno a Dusan Vlahovic. Quando il serbo vede Viola - il colore che l’ha reso grande - per un motivo o per un altro, si ritrova costretto ad alzare bandiera bianca. E come scrive Tuttosport, non parliamo del classico gol dell’ex - soddisfazione che Dusan non è ancora riuscito a togliersi dal suo approdo in bianconero - quanto al suo coinvolgimento nell’11 titolare. Dal gennaio del 2021, il serbo ha preso parte dal primo minuto solo a tre dei sette match disputati dalla Juventus in Serie A contro la Fiorentina. Così, dopo la panchina al Franchi dello scorso marzo (l’ultima gara dell’era Motta), sabato pare configurarsi il medesimo scenario. E questo nella migliore delle ipotesi, dal momento che le sue condizioni potrebbero portare Spalletti a concedergli qualche giorno di riposo in più, nella speranza di averlo al meglio per la gara di Champions di martedì con il Bodo Glimt.
Dusan, negli scorsi giorni, aveva fatto ritorno in anticipo dal ritiro con la Serbia per via di un affaticamento muscolare agli adduttori. Nulla di troppo grave, sulla carta: il responso degli esami svolti lunedì alla Continassa aveva escluso lesioni. Niente che non si potesse risolvere sottoponendolo a due sedute di lavoro differenziato, con il rientro previsto per l’allenamento di stamattina. Ma le risposte fisiche del serbo non sono state le migliori: da qui la scelta di tenerlo ancora parte e valutarne la convocazione solo nella rifinitura di domani, a margine della quale la squadra partirà per Firenze. Una defezione pesante per Spalletti, che vede nel serbo il titolare indiscusso della sua Juventus. Sia che si giochi con il 3-4-2-1, o con il 4-3-3: l’assetto che - prima o poi - inizierà a caratterizzerà l’esistenza bianconera. E con il rientro tardivo di David dal ritiro con il Canada, pare solo una la strada da intraprendere: rispolverare Lois Openda al centro dell’attacco. Salvo miracoli dell’ultimo minuto, sarà il belga l’ultimo terminale offensivo dei bianconeri, con Yildiz e Conceiçao a supporto. Questo, a prescindere dal modulo che il tecnico disegnerà per la gara contro la Fiorentina.
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