Sono ore ad alta intensità per il futuro della Fiorentina, dentro e fuori dal campo. Oggi la sfida da dentro o fuori contro l’Udinese, domani invece il possibile snodo politico legato allo stadio Franchi, con il dibattito in Consiglio comunale sulla delibera presentata da Alessandro Draghi (FdI), che chiede l’istituzione di una commissione d’indagine sui lavori.

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“Serve una commissione d’indagine”. Lavori Franchi, in Comune si cerca conciliazione
In realtà, la discussione potrebbe anche slittare. È infatti in corso una trattativa tra la maggioranza - con il capogruppo Pd Luca Milani in prima linea - e lo stesso Draghi. Al consigliere di Fratelli d’Italia sarebbe stato chiesto, in via informale, di non portare l’atto in aula, anche alla luce di un clima che potrebbe diventare delicato qualora la Fiorentina non ottenesse un risultato positivo oggi.
Draghi, però, chiede garanzie: tre commissioni dedicate al Franchi, con l’invito anche alla Fiorentina, una seduta per l’analisi completa degli atti e una commissione congiunta (non solo cultura e urbanistica) per consentire a tutti i consiglieri di partecipare.
«C’è un equilibrio instabile», osserva Vincenzo Pizzolo (Avs-Ecolò), che parla di un percorso da sviluppare all’interno delle commissioni. Milani frena: «Per ora non c’è accordo, ma spero prevalga il buon senso. Se ci fossero reali opacità amministrative non servirebbe una commissione, ma la Procura. Serve invece unità politica per riqualificare il Franchi in modo rapido ed efficace». Lo scrive La Nazione.
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