La gara che doveva rappresentare la svolta si trasforma nell’ennesimo passo verso l’incubo della Serie B: la Fiorentina perde 3-1 contro il Sassuolo offrendo una prestazione disordinata, inerme e priva di orgoglio, nonostante il sostegno di 3.500 tifosi arrivati fino a Reggio Emilia. Il vantaggio iniziale non dà alcuna fiducia e i comportamenti in campo — dal caso del rigore tra Kean e Mandragora alla reazione di Ranieri alla sostituzione — confermano una squadra alla deriva, senza unità e senza leadership, incapace di trovare una minima speranza in un’annata con zero vittorie in quattordici partite.

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Repubblica: “La Fiorentina ha tradito Firenze e tutta la sua tifoseria”
Non funziona nulla: Vanoli non riesce a dare la scossa promessa e rimane ancorato a un 3-5-2 statico, la squadra appare disunita e senza legami interni, e persino gli elementi più esperti come De Gea tradiscono con errori pesanti. Anche la società è sotto accusa per scelte sbagliate e immobilismo, aggravato dall’assenza forzata del presidente Commisso. Nel post-partita, il direttore sportivo Goretti parla apertamente di mancanza di “connessione” tra i giocatori e di un passo indietro evidente, chiedendo decisioni forti e ribadendo che retrocedere è vietato. La squadra e Vanoli restano chiusi nello spogliatoio per quasi un’ora in un confronto teso.
In campo, la partita segue il copione già visto: buon avvio e vantaggio immediato, poi il crollo mentale. Dopo il rigore trasformato da Mandragora, il Sassuolo pareggia subito con Volpato su un errore di De Gea, prima del sorpasso firmato Muharemovic da calcio d’angolo, ennesima conferma della fragilità difensiva viola. Nel secondo tempo il Sassuolo controlla, segna il terzo gol con Koné e domina una difesa facilmente perforabile. I tifosi lasciano lo stadio in anticipo o restano solo per contestare con un amaro “Fate ridere”, fotografia perfetta di un gruppo smarrito e allo sbando. Lo scrive Repubblica Firenze.
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