Fogli, calcoli e statistiche confermano una realtà chiara per la Fiorentina: raggiungere gli obiettivi stagionali tramite la Serie A appare estremamente difficile. Il traguardo inizialmente dichiarato, fare meglio dei 65 punti della scorsa stagione e centrare l’Europa League, richiederebbe un ritmo quasi impossibile dopo un avvio con soli 4 punti in otto gare. Storicamente, i viola hanno fatto peggio solo nel 1977-78, quando nelle prime otto giornate raccolsero appena tre punti. Per eguagliare o superare la scorsa annata, servirebbe una media superiore ai due punti a partita nelle restanti 30 gare, un’impresa difficile da realizzare solo sul campo.

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Repubblica: “Europa League? Possibile per la Fiorentina solo vincendo una coppa”
Tuttavia, esistono vie alternative per centrare l’Europa League: vincere una delle due competizioni in corso, Coppa Italia o Conference League, significherebbe comunque qualificarsi per la prossima stagione europea. La strada resta stretta, ma le competizioni a eliminazione diretta offrono un’opportunità concreta per riscrivere una stagione finora complicata. Il successo ottenuto a Bologna fornisce almeno un segnale positivo sul piano mentale, anche se resta chiaro che il percorso per migliorare quanto fatto l’anno scorso è irto di ostacoli.
I numeri, dunque, non sorridono ai viola: esempi recenti mostrano che per centrare l’Europa League servono tra i 61 e i 68 punti, una media superiore a due punti a partita. Anche il più ottimista degli osservatori calcistici non può ignorare quanto difficile sia questo compito. Fortunatamente, il calcio non si riduce ai soli calcoli: variabili imprevedibili, risultati in Coppa e colpi di scena possono cambiare radicalmente il destino della squadra, lasciando aperta una speranza anche quando le statistiche sembrano avverse. Lo scrive Repubblica Firenze.
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