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FLORENCE, ITALY - SEPTEMBER 13: Luca Ranieri of ACF Fiorentina shows his dejection during the Serie A match between ACF Fiorentina and SSC Napoli at Artemio Franchi on September 13, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Alberto Polverosi, sulle pagine del Corriere dello Sport, analizza la sconfitta della Fiorentina contro il Napoli di Conte. Ecco le sue parole:
Due parole di Pradè: «Vincere qualcosa». Tre giorni dopo, prima sconfitta nella prima partita della Fiorentina al Franchi. Come risposta di squadra poteva andare meglio. La sconfitta c’entra fino a un certo, è il modo. Col Napoli maestoso di ieri sera ci sta di perdere, ma non ci sta farsi dominare come invece è successo per 80 minuti su 90. Non ci sta fare una partita così vuota, priva di gioco (e va bè), ma anche di rabbia, di tensione, di agonismo, di carattere. Sembrava la prima amichevole dei viola durante il ritiro, come se non avesse mai giocato insieme. Ognuno per conto proprio e tutti a sbattere nel muro, bello come un murales di Maradona, del Napoli. Non c’è stata partita perché non c’è stata Fiorentina, almeno fino al 3-1 di Ranieri. C’è stato Napoli, tanto Napoli, troppo Napoli per una squadra che ancora non è presente a se stessa. Tre minuti, due salvataggi sulla linea di De Gea e Gosens su Di Lorenzo e Hojlund, e un attimo dopo il rigore per un’entrata in ritardo di Comuzzo su Anguissa. Uno a zero. Ancora qualche minuto, lancio di Spinazzola, scatto di Hojlund, Pongracic messo male, due a zero. E visto che siamo al “messo male”, guardate com’era piazzato Ranieri sul tocco del 3-0 di Beukema.
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