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GERMOGLI PH: 15 LUGLIO 2025 BAGNO A RIPOLI VIOLA PARK ALLENAMENTO FIORENTINA RITIRO NELLA FOTO PIOLI PRADE'
Alberto Polverosi spiega il perché delle dimissioni di Daniele Pradè da direttore sportivo della Fiorentina. Ecco il suo editoriale sul Corriere dello Sport:
Le ragioni sono almeno quattro. La prima, la più importante: non riusciva più a sopportare la contestazione dei tifosi, iniziatasi la stagione scorsa perché, prima di una partita fondamentale di Conference contro il Betis Siviglia, aveva consigliato Commisso a prolungare il contratto di Palladino, inviso alla curva. Mossa sbagliata? Sbagliatissima, visto come l’ha risolta Palladino, definito un “figlio” dal presidente: dalla sera alla mattina, dopo aver preparato insieme ai dirigenti la lista dei giocatori da tenere e da cedere per la stagione seguente, ha fatto dietrofront e se n’è andato, incurante della figuraccia che avrebbero fatto Commisso e la Fiorentina. Motivo? La contestazione e il pessimo rapporto con Pradè. Quindi, Pradè è stato contestato nonostante sia stato lui una delle cause delle dimissioni improvvise di Palladino. La contestazione non è terminata nemmeno dopo il mercato estivo quando, tranne una ridotta percentuale di tifosi, le operazioni della Fiorentina erano state accolte con il pollice in su. La seconda ragione è professionale: si sentiva responsabile del disastro di questo campionato. La terza è dello stesso tipo: in tre mesi non è riuscito a capire cosa sia successo e stia succedendo nella squadra. La quarta, infine: in caso di mancata vittoria col Lecce, non voleva essere lui a decidere l’eventuale licenziamento di Pioli. Se fosse successo, si sarebbe dimesso un istante dopo. Ma non c’è arrivato.
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