I problemi della Fiorentina passano in gran parte dal centrocampo, una consapevolezza emersa da settimane e confermata anche dai tentativi di Stefano Pioli, che non era riuscito a trovare la giusta combinazione di uomini. Paolo Vanoli, invece, ha deciso di partire dalle sue certezze: un regista centrale e due giocatori più fisici a supporto. Per questo motivo, a Genova Sohm è stato preferito a Fagioli, rimasto in panchina per tutta la gara. Nonostante ciò, le difficoltà del reparto non sono mancate e sono state apertamente ammesse dal nuovo tecnico, che vedrà nella prossima sosta l’occasione per lavorare su alcune criticità strutturali.

La Nazione
Nazione: “Vanoli cambia il centrocampo. Il piano su Nicolussi Caviglia”
Al centro del progetto tattico c’è Nicolussi Caviglia, considerato il cervello della squadra. Vanoli punta innanzitutto a farlo crescere nel movimento, affinché si renda più facilmente disponibile e offra linee di passaggio efficaci alle mezzali. Solo dopo si passerà al miglioramento della giocata: cambiare fronte, lanciare verso la mezzala opposta e non limitarsi ai passaggi corti. Aumentare l’intensità e l’efficacia del regista significa alzare il livello dell’intero centrocampo e, di conseguenza, della squadra.
Parallelamente, anche gli altri centrocampisti dovranno ritrovare ritmo e continuità. Mandragora deve ritrovare il feeling con il gol, mentre Fagioli necessita di fiducia per esprimere appieno il proprio potenziale. La «pagina bianca» iniziata a Genova dovrà essere scritta soprattutto da loro, poiché il reparto, ancora fragile e privo di equilibri consolidati, è centrale per il rilancio della Fiorentina e per costruire basi solide in vista della salvezza. Lo scrive la Nazione.
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