Paolo Vanoli non si lascia distrarre dal valore simbolico del suo debutto europeo da allenatore: ciò che gli interessa davvero è la crescita costante della squadra. La sfida contro l’Aek Atene, sottolinea, non rappresenta un ostacolo ma un’opportunità per verificare i progressi del gruppo e dare spazio a nuovi interpreti. Per diventare competitivi ad alto livello, ribadisce, bisogna abituarsi a giocare ogni tre giorni senza cercare alibi.

La Nazione
Nazione: “Vanoli al debutto, ma non interessa emozionarsi. Serve leadership”
Il tecnico anticipa i temi più delicati, partendo dalla questione portiere: conferma la presenza di De Gea e spiega di aver chiarito la situazione anche a Martinelli. Conferma inoltre che giocherà Dzeko, puntando dunque sull’esperienza per affrontare una partita che richiede personalità e leadership. Vanoli entra nei dettagli, facendo capire che dai veterani si aspetta un contributo maggiore proprio nei momenti complicati.
Un riferimento diretto è rivolto anche a Gudmundsson, considerato uno dei giocatori determinanti. Vanoli insiste sul fatto che, con le qualità che possiede, l’islandese debba imparare a trascinare la squadra e a diventare il tipo di calciatore capace di fare la differenza. Il tecnico si dice certo che potrà offrire grandi soddisfazioni, ma prima deve comprendere appieno il ruolo e la responsabilità che può assumersi. Lo scrive la Nazione.
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