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PARMA, ITALY - DECEMBER 27: David de Gea of ACF Fiorentina during the Serie A match between Parma Calcio 1913 and ACF Fiorentina at Stadio Ennio Tardini on December 27, 2025 in Parma, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Il ritorno al lavoro al Viola Park è avvenuto in un clima pesante, molto lontano dall’entusiasmo seguito al 5-1 sull’Udinese. La sconfitta di Parma ha riportato sconforto e tensione, trasformando l’avvicinamento alla gara con la Cremonese in una sorta di esame decisivo. Anche sui social l’umore della tifoseria è apparso chiarissimo, con numerosi commenti critici e richieste di una reazione immediata da parte della squadra.
La seduta si è aperta con un confronto diretto tra Paolo Vanoli e il gruppo, alla presenza della fiducia ribadita dalla società nei confronti dell’allenatore. Il messaggio è stato netto: per uscire dalla crisi serve l’impegno dei giocatori, non un nuovo cambio in panchina. A fare da collante è stato il capitano De Gea, mentre il dialogo ha toccato anche aspetti tattici oltre a quelli mentali, con l’obiettivo di correggere errori evidenti emersi nelle ultime uscite.
Dal punto di vista tecnico, la difesa a quattro resta il punto fermo da cui ripartire, sia nel presente sia in ottica mercato. Vanoli lavorerà fino a sabato per definire un undici tipo, cercando maggiore solidità difensiva e più lucidità offensiva, soprattutto da Kean e Piccoli. Sul fronte infermeria, Fazzini è vicino al rientro, Mari tornerà a gennaio e contro la Cremonese sarà di nuovo disponibile Ranieri. Segnali minimi, ma sufficienti per capire se la Fiorentina ha ancora la forza di reagire. Lo scrive la Nazione.
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